Aeroporti in vendita, il centrodestra siciliano si spacca tra Palermo e Catania

Aeroporto - (cataniaoggi.it-pexels)

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La corsa alla privatizzazione degli aeroporti accende lo scontro dentro il centrodestra. Da un lato c’è lo scalo “Falcone e Borsellino” di Punta Raisi, dall’altro Fontanarossa, quinto aeroporto d’Italia per traffico passeggeri. In ballo non c’è solo il valore di società che muovono milioni di euro, ma l’equilibrio dei partiti di governo e le future alleanze in vista delle Regionali. Il presidente della Regione, Renato Schifani, espressione di Forza Italia, tenta di mantenere il baricentro della coalizione, mentre Fratelli d’Italia e Grande Sicilia — il nuovo contenitore politico di Raffaele Lombardo, sostenuto dal sindaco di Palermo Roberto Lagalla — spingono per cambiare subito le governance di Gesap e Sac.

A Catania il nodo è la Camera di commercio del Sud Est, commissariata e azionista di maggioranza della Sac. L’asse FdI–Grande Sicilia vuole rimuovere l’amministratore delegato Nico Torrisi, considerato vicino a Schifani e al deputato regionale Nicola D’Agostino. Gli oppositori temono che, con utili stimati in poco più di dieci milioni — nonostante l’incendio dell’estate scorsa — Fontanarossa possa essere “svenduto” rispetto ai dodici milioni di profitti dichiarati da Palermo con un traffico minore. A sostenere la linea del cambiamento si sono schierati anche i vertici etnei di Confindustria e Confcommercio, convinti che la ricomposizione degli organi camerali sia la premessa per azzerare l’attuale management Sac.

Schifani, dopo un colloquio riservato con il presidente del Senato Ignazio La Russa, ha scelto una mediazione: lettera al commissario camerale Antonino Belcuore con richiesta di approvare subito il bilancio Sac e di rinviare la nomina del nuovo consiglio di amministrazione a dopo le elezioni camerali di agosto. Belcuore ha confermato che il bilancio passerà, ma le nomine restano congelate. Fratelli d’Italia ha definito la mossa «un gesto di buon senso», mentre Grande Sicilia, pur tacendo ufficialmente, continua a bollare il commissariamento come «una prassi patologica».

Nel frattempo, a Palermo la Gesap è senza guida dopo le dimissioni di Vito Riggio, uscito in polemica con il governatore. Il consiglio d’amministrazione si riunirà il 24 aprile per scegliere il successore. Lagalla spinge per una soluzione condivisa fra i soci, ma Palazzo d’Orleans vorrebbe un azzeramento totale del board. In parallelo procede il concorso per il nuovo direttore generale: venti candidati in corsa, la rosa finale sarà scelta dal cda e, secondo indiscrezioni, la Regione punterebbe sull’ex manager aeroportuale Carmelo Scelta. La posta in palio supera il miliardo di euro di valore stimato per i due scali, ma la vera battaglia è politica: chi controllerà Gesap e Sac avrà in mano leve decisive in vista delle prossime elezioni regionali.