Serpenti velenosi: su quest’isola c’è la più alta concentrazione al mondo | Metti piede lì e in 1 ora sei morto
Serpenti velenosi -(cataniaoggi.it-pexels)
C’è una piccola isola che è considerata la più pericolosa del pianeta per la presenza di questi serpenti velenosi
Quando si parla di Isola dei Serpenti, molti pensano subito al piccolo scoglio nel Mar Nero occupato durante l’invasione russa dell’Ucraina. Ma pochi sanno che un’altra isola con lo stesso inquietante nome si trova nell’Oceano Atlantico, a circa 40 chilometri dalla costa di San Paolo, in Brasile. Il suo nome ufficiale è Ilha da Queimada Grande, ma è conosciuta in tutto il mondo come la Snake Island più pericolosa del pianeta.
Queimada Grande è una minuscola isola che si estende per appena 43 ettari, ma la sua fama è gigantesca. Si stima che vi abitino tra i 2.000 e i 4.000 serpenti velenosi, rendendola la località con la più alta densità di rettili letali al mondo. Un record che ha trasformato questo luogo in una leggenda, ma anche in una zona off-limits per la popolazione generale, protetta dal governo brasiliano per motivi di sicurezza.
L’assoluto protagonista dell’isola è il Bothrops insularis, meglio conosciuto come ferro di lancia dorato. Questo crotalo dalla colorazione dorata è una delle specie più velenose al mondo. Il suo morso, secondo gli esperti, può essere mortale per un essere umano nel giro di un’ora, con una letalità del 7% in assenza di cure. A rendere ancora più inquietante la sua presenza è la totale mancanza di predatori sull’isola.
Tra i pescatori locali circolano leggende che raccontano come i serpenti siano stati messi sull’isola dai pirati per proteggere tesori nascosti. In realtà, la verità è più affascinante: l’isola faceva parte della terraferma migliaia di anni fa. Quando il livello del mare si innalzò, Queimada Grande rimase isolata, permettendo alla popolazione serpentina di evolversi indisturbata.
Predatori senza predatori
L’habitat di Queimada Grande ha favorito la proliferazione dei serpenti in modo impressionante. Gli unici animali che si avventurano sull’isola sono gli uccelli migratori, le cui uova rappresentano il principale alimento dei rettili. I Bothrops insularis si sono adattati a cacciare anche sugli alberi, affinando tecniche predatoriali sofisticate che rendono il loro veleno ancora più potente.
Sebbene per la maggior parte del mondo Queimada sia un luogo da incubo, per la scienza rappresenta una risorsa inestimabile. Gli studiosi che riescono ad accedervi legalmente – con il permesso delle autorità – hanno scoperto che il veleno del ferro di lancia dorato contiene proprietà potenzialmente utili per trattare malattie cardiovascolari. La sua composizione è oggetto di approfonditi studi farmacologici.
Un paradiso sotto assedio
Nonostante le restrizioni, l’isola non è al riparo dalle incursioni umane. I bracconieri, attratti dall’alto valore di questi serpenti sul mercato nero, sfidano i divieti per catturarli e venderli ai collezionisti o ai laboratori clandestini. Questo ha reso necessario un controllo più rigido da parte della marina brasiliana, che effettua visite periodiche per la manutenzione del faro e per proteggere la fauna locale.
La contraddizione di Queimada Grande è affascinante: ciò che la rende così pericolosa potrebbe diventare una risorsa salvavita. Il veleno del Bothrops insularis, se studiato e utilizzato correttamente, potrebbe essere trasformato in cura. Così, l’isola che oggi incute timore, potrebbe domani rappresentare una chiave preziosa per la medicina del futuro.