Sparatoria nella notte a Monreale: tre morti, due feriti, fermato 19enne

Se è scaduto sei fregato

Se è scaduto sei fregato: controlla subito (cataniaoggi.it / ansafoto)

Sedie rovesciate, tavolini spaccati, bottiglie di vetro scagliate da un lato all’altro di via Benedetto D’Acquisto: a pochi passi dal Duomo di Monreale (una decina di chilometri sopra Palermo) la piccola strada dei pub si è trasformata nel set di un western. Poco dopo l’1.30, una lite esplosa per futili motivi — secondo alcune testimonianze un passaggio spericolato in scooter tra la folla — ha innescato una rissa fra gruppi di giovani, molti arrivati da Palermo per il sabato sera.

Dalle parole alle mani, poi all’improvviso i colpi d’arma da fuoco. In mezzo a un centinaio di persone che affollavano l’area tra piazza Duomo e le vie limitrofe, qualcuno ha impugnato una pistola semiautomatica: una ventina i proiettili ritrovati, conficcati in fioriere, pareti e sull’asfalto. Nel caos gli avventori hanno cercato riparo; qualcuno, sentendo gli spari, li ha scambiati per fuochi d’artificio del Santissimo Crocifisso, la festa patronale che Monreale attendeva proprio in questi giorni.

Quando le sirene del 118 sono arrivate, i soccorritori sono stati circondati da parenti e amici delle vittime, ansiosi di far curare per primi i propri congiunti. «Serve rispetto per chi lavora in prima linea», ha ammonito Riccardo Castro, presidente di Seus 118, denunciando le aggressioni subite dagli autisti–soccorritori.

Il bilancio è drammatico: Salvatore Turdo, 23 anni; Massimo Pirozzo, 26 anni; e Andrea Miceli, 25 anni — tutti di Monreale — sono morti in ospedale poche ore dopo. Miceli, raccontano gli amici, avrebbe prima messo in salvo la fidanzata chiudendola in auto, poi sarebbe corso in aiuto del cugino Turdo. Restano ricoverati, ma non in pericolo di vita, Nicolò Cangemi, 33 anni, e un ragazzo di 16 anni, colpiti di striscio.

Le indagini, condotte dai carabinieri del Comando provinciale di Palermo, hanno portato al fermo di Salvatore Calvaruso, 19 anni, palermitano con precedenti di polizia. Su di lui pesa un provvedimento della Procura per i reati di strage, porto e detenzione illegale di arma da fuoco. Altri giovani, individuati attraverso le immagini di videosorveglianza, sarebbero stati rintracciati e ascoltati: tra loro, alcuni provenienti dai quartieri Zen e Borgo Nuovo di Palermo. Gli inquirenti stanno ricostruendo ruolo e responsabilità di ciascuno, verificando se al grilletto fossero in due.

La comunità è attonita. L’arcivescovo di Monreale, mons. Gualtiero Isacchi, rientrato da Roma dopo i funerali di Papa Francesco, ha invitato al silenzio e alla preghiera: «Queste morti chiedono una risposta personale da parte di ciascuno». Il sindaco Alberto Arcidiacono, d’accordo con la Giunta, ha annullato i festeggiamenti del Santissimo Crocifisso, proclamando lutto cittadino nel giorno dei funerali e annunciando che il Comune sosterrà le spese delle esequie: «In un momento di così profondo dolore, ogni festa sarebbe inopportuna e irrispettosa».

Nella via dove si è consumata la sparatoria restano le transenne, i numeri gialli sugli evidenti fori di proiettile, le luci delle pizzerie ancora accese a illuminare i segni di una notte di terrore. Le indagini proseguono per far piena luce su quanto accaduto e sull’origine di quella pistola che, in pochi secondi, ha strappato tre giovani vite alla città.