Venerdì scorso, in un istituto di Catania, la madre di un alunno ha aggredito con violenza una maestra, costringendola a recarsi al pronto soccorso (venti giorni di prognosi). A causa dello shock, quindici insegnanti del plesso di via Pantelleria non si sono presentati a scuola ieri mattina.

La madre, che non ha negato l’accaduto, si è giustificata sostenendo che l’insegnante avrebbe dato uno o due schiaffi al figlio. Ha poi incontrato il sindaco, giunto nell’istituto per confrontarsi con il dirigente scolastico e per parlare con gli alunni della classe frequentata dal bambino: pur condannando la violenza, la donna ha ribadito la sua versione, accusando la docente di aver “alzato le mani” sul figlio.

Nessuna denuncia è stata al momento formalizzata, nonostante la scuola abbia contattato i carabinieri e nonostante il referto ospedaliero confermi l’aggressione. Mentre il personale scolastico preferisce non rilasciare dichiarazioni, il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale invita a evitare allarmismi, sostenendo che episodi simili possono verificarsi ovunque.

Anche il vescovo di Catania si è recato all’istituto, sottolineando la pericolosità di un messaggio secondo cui la violenza risolverebbe i problemi e riconducendo il caso a un clima generale di disagio, sebbene la carenza di servizi nel territorio non possa comunque giustificare il ricorso alle mani.