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Est-Ovest: l’eterno confronto della nuova classe politica con Edy Tamajo e Gaetano Galvagno

Tra Tamajo e Galvagno ci sono nove anni di differenza. In un contesto politico sempre più frammentato, Edy Tamajo e Gaetano Galvagno rappresentano due figure emergenti della politica siciliana, provenienti da aree diverse dell’isola e con percorsi e affiliazioni politiche differenti. Tamajo punta a svolgere un ruolo di mediatore, lavorando per la creazione di un’area politica solida e inclusiva, mentre Galvagno incarna il rinnovamento istituzionale della destra siciliana, ricoprendo la presidenza dell’Assemblea Regionale Siciliana.

Tamajo, nato a Palermo, è un punto di riferimento per la Sicilia occidentale, dove Forza Italia ha costruito una solida rete di amministratori e sostenitori. Il suo approccio politico si basa sulla mediazione tra le diverse anime del centro, cercando di allargare il dialogo a esponenti progressisti e a realtà sociali più ampie. La sua esperienza amministrativa e il forte consenso personale lo rendono una figura chiave nel consolidamento di un’area moderata capace di dialogare con tutte le forze politiche.

Dall’altro lato, Galvagno, originario di Paternò, rappresenta la Sicilia orientale, un’area storicamente più incline al dialogo politico tra le varie anime della coalizione di centrodestra. La sua ascesa alla presidenza dell’ARS ha segnato un rafforzamento della presenza di Fratelli d’Italia nella regione, con un focus sulla stabilità istituzionale e il radicamento nel territorio. La sua vicinanza a figure come Ignazio La Russa e Nello Musumeci lo pone come un riferimento fondamentale per la politica siciliana, con un approccio moderato e orientato al confronto costruttivo nel solco della leadership di Giorgia Meloni a livello europeo.

Galvagno è stato uno dei promotori dell’avvicinamento di Cateno De Luca, un’operazione che ha favorito il dialogo con il presidente della Regione Renato Schifani, contribuendo a un clima politico più disteso. Questo avvicinamento ha permesso di lavorare con maggiore tranquillità all’interno della coalizione, contribuendo al successo elettorale di Ruggero Razza e Giuseppe Milazzo al Parlamento Europeo grazie all’apporto determinante di Galvagno. In molti lo considerano una figura pacificatrice e accentratore di consensi, con qualcuno che lo definisce ironicamente “la pecora bianca” della politica siciliana, per la sua capacità di mediazione e sintesi.

Tamajo ha ribadito che Forza Italia incarna quei valori liberali, garantisti ed europeisti che ne hanno sempre contraddistinto l’identità, un’idea in linea con la visione di Antonio Tajani, che aspira a un partito capace di raccogliere diverse correnti sotto un unico progetto, sulla scia della storica Democrazia Cristiana. Per lui, il centro non rappresenta solo una posizione politica, ma una vera e propria vocazione, maturata anche grazie alla collaborazione con Totò Cardinale, ex ministro e figura di riferimento. I due hanno lavorato insieme in passato, anche nel governo di Rosario Crocetta. Galvagno, nato nel 1985, è il più giovane presidente nella storia dell’ARS. Laureato in Economia, ha iniziato la sua carriera politica nel movimento universitario, diventando un punto di riferimento per la destra giovanile catanese. Nella XVII legislatura ha ricoperto ruoli significativi, tra cui deputato segretario e vicepresidente della Commissione Bilancio. Rieletto nella XVIII legislatura, è stato nominato presidente dell’ARS nel novembre 2022. Galvagno rappresenta la volontà di Fratelli d’Italia di consolidare la sua presenza in Sicilia, con un forte radicamento istituzionale e l’obiettivo di garantire stabilità al governo regionale.

Tamajo non nasconde il desiderio di ampliare il dialogo con altre forze politiche. La sua idea di un’area inclusiva va oltre il centro, abbracciando anche visioni più progressiste. Ne è un esempio la sua posizione sul Pride di Palermo, dove, in contrasto con Fratelli d’Italia, ha invitato i cittadini a partecipare, definendolo “un’iniziativa per una società più equa e rispettosa delle diversità”. Sulla stessa linea si colloca la sua apertura su temi sociali, come lo ius scholae, su cui ha adottato la posizione di Tajani, in netta divergenza con quella della premier Giorgia Meloni. Anche riguardo all’autonomia differenziata, Tamajo ha espresso preoccupazione per il rischio di una frattura tra Nord e Sud, sottolineando come “l’Italia, già segnata da disuguaglianze economiche e sociali, non possa permettersi ulteriori divisioni”. Una prospettiva che non ha incontrato il favore della Lega, ma che evidenzia la sua distanza da un’impostazione politica più radicale.

In questo scenario, il governatore Renato Schifani resta una figura centrale, ma Tamajo sembra intenzionato a costruire un percorso autonomo. “Sosteniamo la ricandidatura del presidente”, ha dichiarato, ma il consenso ottenuto alle ultime elezioni europee – ben 122 mila voti – ha dimostrato il peso della sua leadership, evitando un risultato negativo per Forza Italia e influenzando la mancata elezione di Caterina Chinnici. Questa base elettorale, unita alla capacità di dialogare con realtà diverse, potrebbe rivelarsi una risorsa chiave per il futuro. Tamajo, infatti, non esclude una possibile candidatura alla presidenza della Regione, con o senza il supporto della destra. Una prospettiva che lo posiziona come figura di riferimento per una possibile alleanza trasversale tra moderati, progressisti e alcune componenti del Pd.

L’azione di Tamajo e Galvagno potrebbe inaugurare una fase inedita per la politica siciliana, con il centro come elemento determinante per nuove dinamiche di alleanza. Con un Pd diviso e la destra impegnata a gestire tensioni interne, Forza Italia e Fratelli d’Italia potrebbero assumere un ruolo decisivo, proponendosi come forze stabili e credibili. Una sfida ambiziosa, che entrambi sembrano pronti ad affrontare con l’obiettivo di dimostrare che la politica siciliana ha bisogno di figure in grado di coniugare innovazione e stabilità, equilibrio e visione. Il futuro della Regione potrebbe dipendere proprio da questo confronto tra due volti del nuovo centrodestra siciliano, specchio delle diverse anime dell’isola: la Sicilia occidentale con Tamajo e la Sicilia orientale con Galvagno.

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Published by
Alfio Musarra