Etna: nessuna emergenza, ma arrivano i soldi della Protezione civile

Il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, ha annunciato la firma di un decreto che stabilisce uno stato di mobilitazione straordinaria del servizio nazionale di Protezione civile. Questa misura è stata presa per assistere la Regione Siciliana nella gestione delle conseguenze della recente pioggia di cenere vulcanica proveniente dall’Etna. “In questo modo, manteniamo l’impegno preso con i Comuni interessati dall’evento parossistico, fornendo loro i mezzi per affrontare le spese di pulizia della cenere”, ha dichiarato Musumeci.

Il capo del dipartimento nazionale, Fabio Ciciliano, emetterà ordinanze specifiche per rimborsare alla Regione le spese affrontate dai Comuni per ripristinare la normalità. L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, autorità leader nel campo scientifico, ha tecnicamente confermato che “la caduta di materiale piroclastico nell’area etnea è un fenomeno abituale”. Di conseguenza, il dipartimento ha deciso di non proclamare lo stato di emergenza nazionale a causa dell’assenza di condizioni necessarie.

Il presidente della Regione, Renato Schifani, ha espresso soddisfazione per la risposta del governo nazionale, che ha accolto la richiesta di mobilitazione statale, proposta in alternativa alla dichiarazione di crisi ed emergenza, per sostenere i Comuni del Catanese nella rimozione della cenere vulcanica. “Siamo fiduciosi che gli interventi saranno rapidi, come di consueto, per offrire assistenza immediata alle comunità colpite dall’Etna”, ha commentato Schifani riguardo all’iniziativa del ministero della Protezione civile.

Intanto all’apparenza. potrebbe sembrare un semplice errore di comunicazione: il sindaco di Catania Enrico Trantino non è stato incluso nell’elenco degli invitati per la discussione critica tenutasi a Viagrande. L’argomento principale era la gestione della cenere vulcanica dell’Etna e la formulazione di richieste di supporto finanziario ai governi nazionale e regionale.

Durante un incontro lunedì, i rappresentanti di circa venti Comuni hanno valutato le spese già sostenute per la pulizia e hanno esplorato le necessità specifiche di ciascun territorio.