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Ex Province verso proroga dei commissari ed elezione diretta, primo step entro mercoledì

L’incertezza avvolge il futuro delle ex Province siciliane ma stavolta il blitz della maggioranza potrebbe andare a buon fine. ne sono convinti gli “strateghi” del centrodestra. nelle segrete stanze dei bottoni, infatti, l’operazione voto diretto sembra aver trovato la giusta via. C’è la convinzione che non si incapperà più nelle magre figure del passato e stavolta il ritorno degli enti di area vasta riuscirà.

Il piano per evitare impugnative
Il piano è in tre fasi. Sembra probabile che la prima fase passi da una proroga dei commissari fino ad aprile stabilita per legge autonoma, forse fino al 27 aprile, un fatto che bloccherà le elezioni di secondo livello previste per il 15 dicembre.

Intanto il centrodestra mira a mettere in campo la seconda fase del piano ovvero ripristinare l’elezione diretta dei rappresentanti provinciali, un obiettivo che richiede una corsa contro il tempo per approvare il disegno di legge in commissione Affari istituzionali tra martedì e mercoledì prossimi. Una legge in sette articoli che poi dovrà andare al vaglio del Consiglio dei Ministri. I tempi ci sono per farla passare senza impedimenti entro quella data.

Il terzo passaggio, ma non è detto che si debba ricorrere a questa fase, è una norma inserita in finanziaria nazionale con la quale i due rami del parlamento che di fatto depotenzi la Delrio “declassandola”. basta cassare un periodo da quella norma per far venir meno la condizione di grande riforma di sistema e dunque consentire alle regioni a statuto speciale di legiferare senza intoppi. resta l’effetto Friuli venezia Giulia ma per i costituzionalisti questo non sarebbe un problema. Gli Statuti sono diversi e dunque non occorre una legge di rango costituzionale in Sicilia dove le province esistono (In Friuli non esistevano).

Una corsa contro il tempo per l’approvazione della legge
L’ostacolo principale non è di natura politica, ma risiede nella ristrettezza dei tempi. La legge di Stabilità deve essere approvata dall’Ars entro il 23 dicembre per evitare l’esercizio provvisorio. Dal 7 novembre inizierà la sessione di bilancio, dedicata esclusivamente alle norme finanziarie. Di conseguenza, il testo sulle Province dovrebbe ottenere il via libera in Aula entro il 6 novembre. Un iter complesso, considerando l’accumulo di lavoro parlamentare: la riforma Urbanistica, le variazioni di Bilancio entro il 5 novembre e l’assegnazione della Finanziaria alle commissioni il 7 novembre.

Proroga dei commissari e elezioni ad aprile
Data la situazione che richiede del tempo, la maggioranza sta valutando un “piano B”: una norma per prorogare i commissari dal 1° marzo 2025, giorno successivo alla scadenza dei loro contratti, e posticipare le elezioni ad aprile, contestualmente alle amministrative di primavera. Questa soluzione, che prevede il suffragio universale, è percorribile solo se il testo otterrà l’approvazione delle commissioni Affari Istituzionali e Bilancio entro mercoledì.

Nodi irrisolti e dibattito politico
Il dibattito politico si concentra sulle risorse necessarie per la manutenzione di strade e scuole e sul sostegno al trasporto dei disabili, come sottolineato dal leghista Vincenzo Figuccia. L’opposizione, con Antonello Cracolici, presidente della commissione Antimafia, avverte del rischio di una violazione statutaria che potrebbe portare allo scioglimento dell’Ars in caso di mancato voto. Totò Cuffaro, segretario nazionale della Dc, ricorda la potestà legislativa esclusiva della Regione in materia di enti locali, pur nel rispetto della legge Delrio, evidenziandone le incongruenze costituzionali. Stefano Pellegrino di Forza Italia ribadisce la priorità dell’elezione diretta, auspicando il rinvio per evitare doppie elezioni e risparmiare risorse. Di diverso avviso Marco Corsaro, sindaco di Misterbianco e componente del direttivo Anci Sicilia, che sollecita elezioni immediate, anche di secondo livello, per evitare ulteriori ritardi. Il presidente della commissione Affari Istituzionali, Ignazio Abbate, ha chiesto una valutazione dell’impatto economico della riforma per accelerare l’iter legislativo. Gli emendamenti saranno presentati entro lunedì, seguiti dalla votazione.

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Redazione