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Faraone: “Verso un’alleanza con PD e autonomisti per la guida della Regione”

Davide Faraone, leader di Italia Viva in Sicilia, ha lanciato un progetto riformista volto a creare un’alternativa politica al governo regionale di Renato Schifani, contro cui si è scagliato apertamente. “Schifani ha scatenato contro di me una campagna violenta, quasi da bullismo” ha dichiarato Faraone, che si trova al centro delle tensioni tra il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, e Schifani. La notizia è riportata questa mattina da Repubblica Palermo in una lunga intervista rilasciata dal leader renziano. Faraone non si lascia scoraggiare e ribadisce il suo impegno a lavorare su questioni fondamentali come la siccità, i rifiuti e la sanità. “Mentre io sollevo problemi cruciali per i cittadini, la risposta è discutere di rimpasti e poltrone. Questo è un modo malato di affrontare i problemi reali”.

Un progetto politico per il futuro della Regione

Alla domanda se stia cercando di costruire un’alleanza con il centrosinistra, Faraone ha risposto con cautela: “Non lo so ancora. Ho letto l’appello di Anthony Barbagallo, ma è evidente che l’opposizione a questo governo regionale è stata praticamente inesistente, tranne qualche eccezione”. Faraone ha criticato la gestione delle risorse da parte dei parlamentari regionali, sostenendo che “si sono distribuiti fondi nel momento più grave della crisi idrica, piuttosto che destinarli alla ricerca di nuovi pozzi”.

Una coalizione riformista?

Faraone non esclude la possibilità di formare alleanze, ma chiarisce che la sua priorità è costruire una proposta riformista. “Se sarà necessario, esprimeremo una candidatura, ma non entreremo in coalizioni senza una visione chiara. La nostra casa riformista potrà anche candidarsi autonomamente, e non è detto che si debba rimanere legati a coalizioni tradizionali”.

Interlocutori e prospettive future

Sul fronte delle possibili alleanze, Faraone si rivolge a coloro che si oppongono sia all’autoritarismo di Schifani sia alla confusione del centrosinistra, che secondo lui non offre un’alternativa credibile. Alla domanda se si riferisse a figure come Raffaele Lombardo, Gianfranco Micciché e Giorgio Mulè, Faraone ha risposto: “Penso a tutte quelle persone che sono state messe ai margini solo perché pensano con la propria testa”.

Il leader di Italia Viva ha anche condannato l’attacco personale subito da Schifani, definendolo un atto di “bullismo politico”, volto a screditare chi solleva questioni rilevanti. Tuttavia, Faraone ha ribadito che chiunque condivida la sua visione di un’alternativa al governo attuale sarà un potenziale interlocutore. “Se altri vorranno costruire un’alternativa con noi, bene. Altrimenti, andremo avanti da soli”.

Il ruolo di Italia Viva e il futuro di Lagalla

Sulla questione di un’eventuale uscita di Italia Viva dalla giunta di Roberto Lagalla, Faraone ha chiarito: “Non dobbiamo uscire da nulla perché non ci siamo mai entrati. Sono stato il primo a sostenere Lagalla come candidato sindaco di Palermo, ma con i sovranisti siamo incompatibili”. Faraone ha elogiato il lavoro del sindaco, ma ha messo in guardia: “Se Lagalla vuole cambiare natura e farsi dettare cosa fare dai sovranisti, sarà una scelta sua. Ma da cittadino, penso che sarebbe un errore”.

Possibile convergenza con PD e MPA

Riguardo alle affinità tra Italia Viva, il PD e l’MPA, Faraone ha concluso: “Stiamo dicendo cose molto simili. Credo che ci siano le condizioni per costruire un’alternativa al ‘Marchese del Grillo’. Mi impegnerò personalmente per realizzare questa prospettiva”.

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Redazione