Il mondo saluta Papa Francesco: folla e commozione per l’ultimo addio

Da oggi la salma di Papa Francesco sarà esposta nella Basilica di San Pietro, dove migliaia di fedeli si preparano a rendergli omaggio in vista delle esequie che si terranno sabato alle 10 sul sagrato. Il Pontefice riposa in una semplice bara di legno chiaro, priva di ornamenti, così come lui stesso aveva desiderato. È stato avvolto nella casula bordeaux dei Papi e con un rosario dai grani neri tra le mani, circondato da due Guardie Svizzere, nella cappella di Santa Marta, la residenza scelta da Jorge Mario Bergoglio fin dall’inizio del pontificato, lontano dai fasti del Vaticano.
Il cardinale camerlengo Kevin Joseph Farrell ha benedetto la salma con l’acqua santa per tre volte, accompagnato dalla preghiera silenziosa dei pochi presenti. Questo primo momento di commiato è stato riservato ai più vicini al Papa: cardinali, vescovi, prelati, collaboratori e dipendenti vaticani, molti dei quali presenti con le proprie famiglie. Alla cerimonia hanno preso parte anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella con la figlia Laura, il presidente del Senato Ignazio La Russa, il rabbino capo Di Segni, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, Pier Ferdinando Casini e perfino Lino Banfi. Tutti accorsi per un primo saluto privato a colui che è stato definito “il Papa degli ultimi”.
Oggi, alle ore 11, le porte della Basilica di San Pietro si apriranno per accogliere la folla dei fedeli. La salma verrà trasportata in processione da Santa Marta, attraversando l’Arco delle Campane, per poi entrare solennemente da uno dei portoni centrali. È atteso un afflusso imponente: già ieri oltre 100.000 persone erano accorse nei pressi del Colonnato per rendere omaggio al pontefice argentino. La camera ardente resterà aperta fino a mezzanotte, domani dalle 7 alle 24 e venerdì fino alle 19.
Francesco sarà poi tumulato nella Cappella Paolina della Basilica di Santa Maria Maggiore, luogo a lui particolarmente caro. Lì sarà sepolto “nella nuda terra”, come aveva chiesto, con una semplice iscrizione: *Franciscus*. Tutte le cause di beatificazione e canonizzazione sono state sospese per rispetto del lutto, compresa quella di Carlo Acutis, il giovane proclamato beato, molto caro a Bergoglio.
Nel corso di un affollato rosario serale in Piazza San Pietro, il cardinale Giovanni Battista Re – che presiederà anche i funerali – ha ricordato Francesco come “pellegrino di speranza” e guida spirituale amata da fedeli di ogni parte del mondo. Marina, giovane scout di vent’anni, racconta con emozione: “Non sono credente, ma ho sentito il bisogno di essere qui. Francesco è stato una voce autentica contro la guerra, contro le armi. Ci mancherà, soprattutto a noi giovani”.
La città del Vaticano è già in stato di massima sicurezza: controlli, barriere, agenti in borghese sui tetti, giornalisti e troupe da tutto il mondo. Tutto è pronto per il grande giorno di sabato, mentre si moltiplicano i pellegrinaggi spontanei alla Cappella Paolina di Santa Maria Maggiore. Qui il Segretario di Stato Pietro Parolin ha guidato un momento di preghiera carico di emozione. Il rosario è stato recitato all’aperto, sul sagrato, con la presenza discreta di circa trecento persone. Tra traffico e rumori della città, i fedeli si sono raccolti davanti all’icona della Madonna “Salus Populi Romani”, amatissima da Francesco, che vi si recava prima e dopo ogni viaggio apostolico.
La basilica è diventata un crocevia di lingue e culture. Fedeli da ogni parte del globo arrivano in preghiera: gruppi da Argentina, Corea, India, Filippine, Germania e Stati Uniti. Alcuni sono entrati cantando inni religiosi, accompagnati da cori e piccoli ensemble musicali, riempiendo la chiesa di note solenni. Cinque pullman sono arrivati da Ratisbona, portando 250 fedeli con una piccola orchestra. Il canto del “Kyrie Eleison” ha fatto calare il silenzio assoluto nella navata.
I visitatori si affollano anche attorno alla zona dove verrà collocata la tomba. La sepoltura sarà estremamente sobria, in linea con lo spirito del Papa. Dietro una parete di legno da cantiere, gli operai hanno sollevato lastre di marmo secolari e scavato fino a raggiungere la terra vera e propria, quella su cui Francesco ha chiesto di essere sepolto. Una richiesta semplice ma potente, in netta contrapposizione con le tombe monumentali che affollano la basilica.
“Avrà una tomba diversa da tutte – dice un pellegrino inglese – ed è giusto così. Era un uomo che parlava con la gente, non sopra di loro”. Il flusso di fedeli è continuo, tutti vogliono scattare una foto ricordo, anche solo davanti alla paratia che cela il luogo della sepoltura. Alcuni vengono per una preghiera, altri per una silenziosa riconoscenza.
Papa Francesco, amico dei poveri e degli scartati, sarà ricordato per l’essenzialità del suo stile e per il suo messaggio di fraternità universale. Anche la sua tomba, semplice e nascosta tra le pieghe secolari della storia, sarà l’ultima testimonianza concreta di una vita spesa per gli altri.