La Regione propone un call center sanitario per salvare i lavoratori Almaviva

La Regione Siciliana cerca di salvare 394 lavoratori di Almaviva, a rischio licenziamento dopo la fine della cassa integrazione per cessazione attività prevista per il 31 dicembre. Il presidente Renato Schifani ha avanzato una proposta al governo Meloni per garantire almeno 130 posti di lavoro, ottenendo una proroga della cassa integrazione fino al 3 gennaio, data del prossimo incontro tra ministeri, Regione, azienda e sindacati. Il piano prevede l’inserimento di 130 operatori nelle centrali operative del nuovo numero unico per le cure non urgenti 116-117, in attivazione nei prossimi mesi in Sicilia, e la proroga degli ammortizzatori sociali per valutare soluzioni per i restanti lavoratori. Schifani ha sottolineato che il progetto, apprezzato dai ministeri competenti, punta a offrire una risposta responsabile e sostenibile, ma Almaviva ha reagito con freddezza, sostenendo che la proposta non fosse mai stata discussa nei precedenti incontri e chiedendo di verificarne solidità e credibilità.

La Regione prevede di presentare il piano entro gennaio al Ministero della Salute, con un finanziamento statale di 30 milioni di euro che garantirà la sostenibilità del progetto per quattro anni. I sindacati sostengono con cautela l’iniziativa, considerandola un passo positivo ma insufficiente per tutelare tutti i lavoratori, e chiedono la proroga della cassa integrazione come misura necessaria per guadagnare tempo. Il vertice del 3 gennaio sarà cruciale per valutare se il piano regionale potrà diventare operativo e rappresentare una soluzione concreta alla crisi dei call center Almaviva.