“La Sicilia” celebra 80 anni: tra storia, confronto e futuro

«La comunicazione è strategica, ancora di più l’informazione, che deve sforzarsi ogni giorno di essere quanto più fedele alla realtà, per offrire ai cittadini-lettori una visione completa e approfondita. La Sicilia ha fatto la storia del giornalismo siciliano e siamo sinceramente grati a Mario Ciancio Sanfilippo per quanto ha dato a questa terra». Con queste parole, il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani ha celebrato gli 80 anni del quotidiano La Sicilia, stampato per la prima volta a Catania il 15 marzo 1945.

Schifani ha sottolineato l’importanza di una collaborazione continua tra istituzioni e mondo dei media: «A volte ho appreso le notizie, anche quelle che mi riguardavano, dalle colonne del vostro giornale. È importante mantenere una dialettica costruttiva tra media e istituzioni, perché il giornalismo può fare tanto per migliorare questa terra e costruire una democrazia sana».

La celebrazione si è svolta a Palazzo Biscari, alla presenza di rappresentanti delle istituzioni civili, religiose e militari. Tra gli interventi istituzionali, quelli di mons. Antonino Raspanti (vescovo di Acireale e presidente della Cesi), di S.E. Maria Carmela Librizzi (prefetto di Catania) e di Nuccio Di Paola (vicepresidente vicario dell’ARS).

Ad aprire l’evento è stato il direttore della testata, Antonello Piraneo, che ha ringraziato giornalisti e lettori per il riconoscimento istituzionale ricevuto: «La Sicilia è un giornale maturo, consapevole della propria storia, ma giovane e dinamico nel confrontarsi con le sfide del futuro e dell’era digitale».

Un “giornale-agorà”, come lo ha definito il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, «libero e autorevole», dove il confronto e il dibattito trovano spazio e sostanza. Proprio questo spirito ha animato il talk che ha visto protagonisti gli studenti degli Istituti Cutelli, Galilei e Marconi di Catania – insieme a una rappresentanza di giovani delle pagine Social Comics – a confronto con i rettori degli atenei di Catania (prof. Francesco Priolo), Kore di Enna (prof. Paolo Scollo) e Palermo (prof. Massimo Midiri). I temi affrontati sono stati quelli della fuga di cervelli, dell’intelligenza artificiale, del diritto allo studio e della partecipazione dei giovani alle strategie accademiche.

La chiusura è stata affidata a Domenico Ciancio Sanfilippo, condirettore del giornale, che ha ereditato – insieme al nome del fondatore de La Sicilia – la responsabilità di guidare il quotidiano verso il futuro. «Non è un traguardo, ma una tappa di un percorso che si rinnova ogni mattina col profumo dell’inchiostro», ha dichiarato emozionato, anticipando l’uscita di un volume celebrativo dedicato agli 80 anni del giornale.