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Luca Sammartino, il caso sospensione: Cassazione rimanda la decisione al Tribunale di Catania

La Corte di Cassazione ha annullato con rinvio al Tribunale di Catania la sospensione dai pubblici uffici per Luca Sammartino, ex vicepresidente della Regione Siciliana e assessore regionale all’Agricoltura. La misura interdittiva, stabilita inizialmente dal gip di Catania e confermata dal Tribunale del Riesame il 16 luglio, prevedeva un anno di sospensione dall’attività pubblica.

La sospensione era stata disposta nell’ambito dell’inchiesta Pandora, condotta dai carabinieri, in cui Sammartino è accusato di due episodi di presunta corruzione: il cosiddetto “patto delle farmacie” a Tremestieri Etneo e la bonifica di microspie nella sua segreteria politica a Catania. Accuse che l’esponente della Lega, campione di preferenze alle ultime elezioni regionali con oltre 21mila voti, ha sempre respinto con fermezza.

A ottobre, il giudice per l’udienza preliminare ha rinviato a giudizio Sammartino e altri dieci imputati. La prima udienza del processo è fissata per il 14 marzo 2025 presso la terza sezione penale del Tribunale di Catania.

Con la decisione della Cassazione, il caso ritorna al Tribunale di Catania per una nuova valutazione.

L’espressione “annulla con rinvio la sospensione dai pubblici uffici” si riferisce a una decisione presa da un organo giurisdizionale superiore, come la Corte di Cassazione, riguardo a un precedente provvedimento che disponeva la sospensione di una persona dai pubblici uffici. Questo avviene quando il giudice superiore decide di annullare il provvedimento precedente, ma senza chiudere definitivamente il caso, rimandandolo a un altro organo giudiziario, solitamente un tribunale di grado inferiore, per una nuova valutazione o l’adozione di un nuovo provvedimento.

L’annullamento può essere motivato da diversi fattori, come errori procedurali, una valutazione inadeguata dei fatti, un’applicazione errata della legge o altri vizi giuridici riscontrati nel provvedimento originario. La sospensione dai pubblici uffici è una misura cautelare temporanea che impedisce a una persona di esercitare funzioni pubbliche, adottata in presenza di sospetti su reati o comportamenti incompatibili con l’incarico, con l’obiettivo di proteggere l’integrità della pubblica amministrazione, evitare interferenze nelle indagini e prevenire il ripetersi del reato.

Quando la Cassazione annulla la sospensione, questa misura non è più valida temporaneamente, ma il caso viene rinviato a un tribunale inferiore per un nuovo esame. Il giudice designato potrà decidere se confermare nuovamente la sospensione, se emergono motivi sufficienti, o revocarla definitivamente se non sussistono basi giuridiche per mantenerla.

L’effetto immediato dell’annullamento con rinvio è che la persona interessata non è più sospesa, ma potrebbe esserlo nuovamente se il tribunale di rinvio confermasse la misura. Il procedimento, tuttavia, rimane in corso. Ad esempio, se una persona sospesa dal suo incarico pubblico contesta la misura e la Cassazione decide di annullare con rinvio, il tribunale inferiore dovrà riesaminare la giustificazione della sospensione seguendo le indicazioni della Cassazione.

“La quinta sezione penale della Suprema Corte di Cassazione ha annullato con rinvio al Tribunale del Riesame, così come previsto dalla legge, l’ordinanza cautelare che aveva disposto la mia interdizione dai pubblici uffici. Un sincero ringraziamento all’avvocato Carmelo Peluso che da sempre segue con grande attenzione le mie vicende e al professore Vittorio Manes per l’ulteriore contributo di esperienza e professionalità fornito al mio collegio di difesa. Affronterò con serenità tutte le fasi successive all’odierna decisione ribadendo la mia totale estraneità ai fatti che mi vengono contestati e rinnovo la mia fiducia nei confronti della magistratura”. Lo afferma Luca Sammartino, deputato della Lega all’Assemblea regionale siciliana.

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Redazione