Nasce “Grande Sicilia”: Micciché, Lombardo e Lagalla lanciano il nuovo movimento politico

Raffaele Lombardo

L’appuntamento è fissato per oggi, domenica 23 marzo, alle ore 9.30 presso l’Auditorium Antonino Scelfo del Dipartimento di Ingegneria dell’Università Kore, in Via Dei Pini, 40 a Enna. Qui Gianfranco Micciché, Raffaele Lombardo e Roberto Lagalla presenteranno ufficialmente il nuovo movimento politico “Grande Sicilia”. L’evento segna il primo passo di un progetto politico che mira a rinnovare il centrodestra siciliano, ponendosi come alternativa rispetto agli attuali equilibri politici regionali.

«Voglio provare a restare nel centrodestra, ma…». Con queste parole, Gianfranco Micciché ha lanciato il suo messaggio politico, rimbalzato di telefono in telefono, accompagnando l’invito alla presentazione di “Grande Sicilia”. Il nuovo movimento nasce dalla collaborazione tra l’ex governatore della Sicilia Raffaele Lombardo, il sindaco di Palermo Roberto Lagalla e lo stesso Micciché, ex presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana ed esponente storico di Forza Italia. Micciché sogna un centrodestra «più umano, più colto, più intelligente», ma anche capace di dialogare con mondi politici e culturali diversi rispetto alla tradizionale area di governo regionale e nazionale. «Magari, lungo questo cammino – scrive Micciché – riusciremo anche a incontrare un centrosinistra altrettanto moderno e consapevole, capace di guardare davvero agli interessi della nostra gente, più che ai propri».

Il nuovo movimento si pone l’obiettivo di rappresentare un punto di incontro tra diverse sensibilità politiche. Raffaele Lombardo, noto per la sua capacità di creare alleanze trasversali, intende costruire un partito che vada oltre la tradizionale divisione tra centrodestra e centrosinistra. Lo conferma Fabio Mancuso, sindaco di Adrano e coordinatore dell’Mpa, in qualche intervista, che parla di un partito «fatto di realtà civiche, autonomiste, democratiche, con nuove adesioni provenienti da sensibilità diverse». Mancuso precisa che il movimento non mira a dialogare con i partiti tradizionali, ma con le «migliori espressioni della cultura italiana, sia nel centrodestra che nel centrosinistra». L’attenzione del nuovo movimento è rivolta ai territori progressisti più compatibili con il centrodestra, come quelli che gravitano attorno a Italia Viva di Renzi, Azione di Calenda e Noi Moderati di Lupi.

Nonostante l’esperienza politica consolidata dei fondatori, l’obiettivo di “Grande Sicilia” è quello di formare una nuova classe dirigente, coinvolgendo le nuove generazioni. Tra le novità spicca la presenza di Giancarlo Cancelleri, ex leader siciliano del M5S, e un ruolo di primo piano per Luigi Genovese, figlio di Francantonio. Anche la questione dell’assessorato all’Energia, lasciato vacante dalle dimissioni di Roberto Di Mauro, rientra nella strategia di rinnovamento. Tra i nomi in circolazione per la successione spunta quello di Francesco Colianni, ex vicesindaco di Enna. Ma Raffaele Lombardo ironizza: «L’assessore ha detto che prima di dimettersi penserà agli ultimi bandi. Ma sono così tanti che ci vorranno altri due anni e mezzo».

“Grande Sicilia” si configura come un laboratorio politico che vuole coniugare autonomia, identità siciliana e riformismo. Il movimento nasce con l’obiettivo di consolidare una presenza centrista nel centrodestra siciliano, con ambizioni elettorali sia per le prossime amministrative che per le regionali. Lombardo ha sottolineato l’importanza di un progetto che guarda al territorio e al vissuto civico, con l’obiettivo di creare liste elettorali per chi ha talento da spendere. Micciché ha evidenziato il grande interesse da parte di sindaci civici e ha espresso fiducia nel progetto, ribadendo il suo legame storico con Forza Italia. Lagalla, dal canto suo, ha valorizzato lo spirito riformatore della nuova aggregazione, escludendo però mire personali sulla presidenza della Regione.

Nonostante i contrasti passati, i tre leader hanno chiarito che il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, rimane il loro candidato di riferimento per le prossime elezioni regionali. Lombardo ha sottolineato che il nuovo movimento non rappresenta un attacco a Schifani, ma anzi, mira a rafforzare il centrodestra. Micciché ha aggiunto che il patto federativo tra Mpa e Forza Italia, stipulato con la benedizione di Antonio Tajani, non esclude la partecipazione di Schifani.

Intanto, a Catania, da sempre laboratorio politico, accade qualcosa che dall’esterno potrebbe sembrare normale, ma che, parlando politicamente, è un messaggio chiaro. Grande Catania-Mpa ha ribadito il sostegno al sindaco di Catania, Enrico Trantino, difendendolo dagli attacchi del coordinatore comunale di Fdi. La coordinatrice Pina Alberghina ha sottolineato che «ogniqualvolta abbiamo sollevato una perplessità, suggerendo ulteriori approfondimenti o solo cautela, non eravamo lontani dalla verità».

Il sostegno a Trantino non è incondizionato, ma mira a garantire una linea politica coerente e rispettosa delle esigenze della città. Alberghina ha ricordato la non partecipazione in giunta per la pedonalizzazione di Piazza Castello Ursino, poi riconsiderata dal sindaco dopo un confronto più ampio. Ha anche evidenziato le perplessità sul progetto di finanza per la gestione venticinquennale dei servizi portuali di Catania e Augusta, successivamente bloccato dall’Autorità Nazionale Anticorruzione.

L’obiettivo di “Grande Sicilia” è chiaro: costruire un partito autonomista, capace di parlare al centrodestra ma senza chiudere le porte al dialogo con altre forze politiche. Lombardo ha spiegato che il nuovo partito nasce per rispondere a uno spazio politico aperto al centro, in un contesto in cui il Pd ha fatto scelte più radicali e il terzo polo ha mostrato limiti di rappresentatività. L’ambizione è raccogliere i moderati e offrire un’alternativa ai partiti già esistenti, con un’attenzione particolare alla gestione delle risorse pubbliche e alla lotta alla dispersione di fondi. L’alleanza Lombardo-Micciché-Lagalla rappresenta una nuova scommessa per la politica siciliana, con l’ambizione di ridisegnare gli equilibri del centrodestra e di offrire una proposta riformista e radicata nel territorio.