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Salvini in Sicilia: indifferenza, polemiche e tensioni interne, mentre Bongiorno difende il leader al processo Open Arms

Più che una difesa di Matteo Salvini, quella di Giulia Bongiorno nell’aula bunker di Pagliarelli è stata una requisitoria contro le Ong e la magistratura di Palermo. Bongiorno, senatrice della Lega e presidente della commissione giustizia, ha attaccato duramente affermando che “Open Arms bighellonava in mezzo al mare, mentre i migranti potevano scendere liberamente” e che Salvini “difendeva i confini”.

Intanto, Palermo ha risposto con indifferenza all’appello della Lega. Né cittadini né alleati del centrodestra siciliano si sono uniti in massa alla manifestazione di solidarietà per il vicepremier. Solo un centinaio di persone, molte delle quali non siciliane, si sono presentate in piazza Castelnuovo. Un dirigente locale, sotto anonimato, ha ammesso: “La manifestazione ha dimostrato che la Lega in Sicilia non esiste più. Noi siciliani eravamo pochi, divisi e ci guardavamo in cagnesco”.

All’interno del partito cresce il malcontento. Germanà, segretario regionale della Lega, aveva esortato i militanti a scendere in piazza per sostenere Salvini, ma la risposta è stata tiepida. Le tensioni si sono intensificate, alimentate anche dalle polemiche sulla cena del giorno precedente, alla quale aveva partecipato anche il governatore Renato Schifani. Tra speculazioni su chi avesse pagato il conto e accuse di trasformare l’evento in una “gita turistica”, le fratture all’interno della Lega sembrano sempre più profonde.

Intanto, il ministro Giancarlo Giorgetti ha declinato l’invito alla cena, preferendo unirsi ai colleghi direttamente in piazza. Questo gesto è stato interpretato da molti come un segnale di distacco dalle dinamiche locali.

Roberto Vannacci, assente a Palermo per un impegno personale inderogabile a Roma, ha espresso comunque il suo pieno sostegno a Salvini.

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Redazione