Sanità: Schifani blocca stabilizzazioni e affronta dimissioni e polemiche

La sanità siciliana è al centro di un acceso dibattito, con una giornata segnata da decisioni drastiche e dimissioni significative. Il presidente della Regione, Renato Schifani, ha bloccato la stabilizzazione di 49 medici, biologi e farmacisti distaccati dalla burocrazia sanitaria, sottolineando che l’iniziativa, proposta senza un’adeguata pianificazione e confronto, non è in linea con la strategia dell’amministrazione. “Privilegiamo i concorsi pubblici – ha dichiarato Schifani – evitando procedure dirette che non rispondano a criteri di trasparenza e merito”.

Lo stop è arrivato nelle stesse ore in cui Schifani ha convocato il manager dell’ospedale Villa Sofia, Roberto Colletti, dopo le dimissioni del direttore sanitario Aroldo Rizzo. Quest’ultimo, in una lettera indirizzata ai vertici della sanità regionale, ha espresso amarezza per un clima lavorativo ormai insostenibile, alimentato da attacchi mediatici e accuse che ha definito “strumentali e false”. “Rifiuto di partecipare a una deriva di disonestà intellettuale”, ha scritto Rizzo, denunciando la complessità di una sanità in crisi sistemica e criticando la tendenza a scaricare responsabilità su singoli gestori.

Le dimissioni di Rizzo, che resterà in carica fino al 27 gennaio, aprono ulteriori interrogativi sul futuro dell’ospedale Villa Sofia e sulla posizione del suo manager Colletti, già data in bilico per ragioni sia personali che istituzionali.

Dall’opposizione, Davide Faraone (Italia Viva) ha attaccato l’assessore alla Salute Giovanna Volo, definendola “inadeguata” e chiedendo un intervento straordinario sul modello di Guido Bertolaso in Lombardia. “Serve un vero assessore alla Sanità, non un cartonato o un’ombra”, ha affermato Faraone, sollecitando l’azzeramento dei vertici ospedalieri e un confronto diretto con il governo nazionale per superare il piano di rientro sanitario che paralizza l’Isola da 18 anni.

Anche il Partito Democratico ha proseguito le ispezioni negli ospedali siciliani, denunciando gravi carenze strutturali. Tra queste, le sale operatorie sotto sequestro al Papardo di Messina che hanno bloccato interventi di cardiochirurgia per un’area che serve oltre 100 comuni. I dem chiedono maggiore trasparenza sui dati relativi ai Pronto Soccorso e temono che l’assessorato eviti di rendere pubblica una situazione ancor più critica di quanto già emerso.

In questo clima di tensione, Schifani si prepara a gestire una crisi che rischia di avere ripercussioni politiche e organizzative profonde, promettendo interventi mirati per restituire efficienza e fiducia alla sanità siciliana.