Serate danzanti nei club privé senza autorizzazioni: due presidenti denunciati

Organizzavano vere e proprie serate danzanti, complete di servizio bar, dj con consolle e promozione tramite siti internet e social network. È quanto contestato dalla Polizia di Stato ai presidenti di due club privé situati a Pedara e Nicolosi.

Gli accertamenti sono stati condotti dagli agenti della Squadra Amministrativa della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale della Questura di Catania, con l’obiettivo di verificare la regolarità della documentazione relativa ai circoli privati, come previsto dalla normativa vigente.

Durante i controlli, gli agenti hanno riscontrato la presenza, all’interno di entrambi i locali, di una vera e propria sala da ballo con musica da discoteca, numerosi avventori non registrati e decine di persone intente a ballare. Inoltre, è stata accertata la somministrazione di drink alcolici e superalcolici da parte del servizio bar, senza le dovute autorizzazioni.

Dai controlli è emerso che l’attività organizzata dalle associazioni private era, di fatto, riconducibile all’esercizio di pubblico spettacolo, con tanto di pubblicità sui social e sui siti internet. Sono state rilevate irregolarità nella tenuta del registro dei soci, un accesso indiscriminato ai locali dietro pagamento di un biglietto e l’evidente scopo di lucro.

Gli agenti hanno identificato tutti gli avventori presenti nei club, riscontrando la mancata o irregolare registrazione degli stessi come soci.

I due presidenti dei circoli sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per aver organizzato serate danzanti senza il necessario sopralluogo della Commissione Comunale e privi di licenza del Questore per i pubblici spettacoli. Sono stati inoltre sanzionati per la mancanza della SCIA comunale per la somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche, dell’alcoltest e della tabella alcolemica.

Al presidente del club di Pedara è stata contestata anche la mancanza della SCIA sanitaria e l’impiego di due addetti alla sicurezza privi di autorizzazione del Prefetto. Anche i buttafuori sono stati multati per aver esercitato l’attività senza il relativo decreto.

Complessivamente sono state elevate sanzioni amministrative per un totale di circa 23.000 euro.

Si precisa che le accuse sono da ritenersi al momento solo ipotetiche, in attesa di eventuali sviluppi giudiziari, nel rispetto della presunzione di innocenza fino a condanna definitiva.