Brindisi a metà nel centrodestra: Fratelli d’Italia segnala fratture da ricucire

Il commissario regionale di Fratelli d’Italia, Luca Sbardella, esprime preoccupazione per le crepe emerse nel centrodestra dopo le elezioni provinciali. Pur riconoscendo un bilancio complessivamente positivo per il suo partito e, sommando i voti, per l’intera coalizione, Sbardella sottolinea come la mancanza di compattezza in diversi territori abbia limitato la portata della vittoria e rappresenti un segnale da non ignorare in vista delle prossime scadenze elettorali.

L’analisi dei risultati ha innescato processi interni in ogni sigla e provincia. A Enna la tensione si concentra in Forza Italia: l’eurodeputato Marco Falcone contesta la collega Luisa Lantieri, indicandola come responsabile di comportamenti che avrebbero favorito la sconfitta di Rosario Colianni. Lantieri respinge le accuse e sollecita una riflessione profonda sull’identità e sulle prospettive del centrodestra, invitando a evitare la ricerca di capri espiatori.

A Trapani il confronto si accende ancora dentro Forza Italia. Il coordinatore provinciale Toni Scilla imputa al capogruppo all’Ars Stefano Pellegrino l’appoggio al candidato di centrosinistra Salvatore Quinci. La Lega rincara: la commissaria Eleonora Lo Curto attribuisce la sconfitta del sindaco di Castelvetrano Giovanni Lentini a un voto disgiunto proveniente da candidati formalmente schierati col centrodestra ma allineati a logiche interne di partito.

Ad Agrigento le critiche arrivano dalla Dc di Totò Cuffaro. Il capogruppo all’Ars Carmelo Pace avverte il governatore Renato Schifani che la vittoria del nuovo presidente Giuseppe Pendolino, sostenuto anche da Pd e M5S, comporta la condivisione del risultato con forze d’opposizione. Pace difende l’affidabilità degli alleati sconfitti e invita alla cautela nei rapporti con i forzisti Margherita La Rocca Ruvolo e Riccardo Gallo Afflitto, nonché con Raffaele Lombardo e il suo movimento Grande Sicilia.

Tra delusioni, sospetti di voto trasversale e accuse reciproche, il centrodestra siciliano appare oggi disarticolato. In ogni componente della coalizione è scattato l’allarme: senza un ripensamento delle strategie e un ritrovato spirito unitario, la maggioranza rischia di logorarsi prima di raggiungere le prossime urne.