
Un nuovo cambio ai vertici della giunta regionale: Roberto Di Mauro ha rassegnato le dimissioni da assessore all’Energia nel corso di un incontro a Palazzo d’Orléans con il presidente della Regione, Renato Schifani. La sua uscita era già nell’aria da tempo ed è stata ufficializzata ieri. Al suo posto subentrerà Francesco Colianni, già vicesindaco di Enna e candidato alle ultime elezioni regionali con il Movimento per l’Autonomia. Colianni entrerà ufficialmente in carica lunedì, quando sarà formalizzata la nomina.
Si conclude così l’esperienza di governo dell’esponente agrigentino, che ha guidato un assessorato tra i più delicati, spesso oggetto di rilievi da parte dello stesso Schifani, in particolare per la gestione delle dighe e del ciclo dei rifiuti. In più di un’occasione, anche i dirigenti generali – tra cui Arturo Vallone, responsabile del dipartimento Acqua e rifiuti – sono finiti nel mirino delle critiche.
Tuttavia, secondo Raffaele Lombardo, leader del Mpa ed ex presidente della Regione, i rapporti tesi con Schifani non sarebbero stati la causa scatenante dell’addio. «Quando lo abbiamo proposto come assessore – ha spiegato Lombardo – Roberto non era particolarmente convinto, avrebbe preferito un incarico di rilievo all’Ars. Accettò con l’accordo che il mandato sarebbe durato solo metà legislatura. I due anni e mezzo sono appena trascorsi». Ora per Di Mauro si prospetta un ritorno all’attività parlamentare, con la possibilità di assumere la guida del gruppo Mpa – destinato a evolversi in “Grande Sicilia” – rimasto vacante dopo le vicende giudiziarie che hanno coinvolto Giuseppe Castiglione.
La nomina di Francesco Colianni, ventilata già nelle scorse settimane, rappresenta una scelta di continuità per il partito autonomista. Il cognome Colianni non è nuovo alla politica regionale: il padre Paolo, medico e psicoterapeuta, aveva ricoperto il ruolo di assessore alla Famiglia nel governo guidato da Lombardo. Su di lui, però, grava una pesante condanna per violenza sessuale su minore, maturata nell’ambito della sua attività professionale. Si tratta di una vicenda giudiziaria che non coinvolge in alcun modo il figlio Francesco, oggi destinato a entrare nella squadra di governo.
«Francesco ha ottenuto un grande consenso personale alle ultime elezioni – ha aggiunto Lombardo – ma non è riuscito ad accedere all’Ars per via della ripartizione dei seggi che assegna solo due posti alla provincia di Enna. Lo avevamo in mente sin da subito come possibile assessore, poi abbiamo scelto l’esperienza di Di Mauro».
Con questo nuovo ingresso, salgono a cinque gli avvicendamenti nella giunta Schifani rispetto alla composizione iniziale. Prima di Colianni, erano subentrati Alessandro Dagnino (al posto di Marco Falcone), Giusi Savarino (per Elena Pagana), Salvatore Barbagallo (per Luca Sammartino) e Daniela Faraoni (per Giovanna Volo).