La svolta del leader di Sud chiama Nord spiazza La Vardera: “Sarà uno scherzo?”
Cateno De Luca, leader di Sud chiama Nord, ha sorpreso molti con la sua ultima mossa politica, dichiarando l’intenzione di aprire un dialogo con un centrodestra “rinnovato”. Durante un incontro nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca, sede del Comune di Messina, De Luca ha chiarito le sue nuove intenzioni politiche: “Non sono innamorato del mio sogno di diventare presidente della Regione. Il mio obiettivo è contribuire a cambiare la Sicilia e se per farlo dovrò rinunciare e fare un passo indietro, sono pronto. Sono pronto anche a essere il numero due di una nuova coalizione, una nuova classe politica che sappia rappresentare i nostri obiettivi e i nostri valori, perché anche da numero due sono certo di poter dare il mio contributo di buon amministratore, così come stiamo facendo nei palazzi municipali che amministriamo”.
Con queste parole, De Luca ha manifestato la volontà di aprire un dialogo sia con il centrosinistra che con il centrodestra, a patto che si tratti di forze politiche rinnovate. Tuttavia, ha escluso personalità come l’ex governatore Nello Musumeci e l’attuale presidente Renato Schifani, ribadendo che non sarà mai al fianco di chi, secondo lui, “ha distrutto questa terra”. Nonostante questa apertura, ha sottolineato che il suo partito continuerà a essere all’opposizione del governo Schifani e del centrodestra siciliano attualmente al potere.
All’incontro erano presenti il sindaco di Messina, Federico Basile, la presidente del partito Laura Castelli, il deputato nazionale Francesco Gallo, e i deputati regionali messinesi Giuseppe Lombardo e Matteo Sciotto, assieme al coordinatore regionale Danilo Lo Giudice. Quest’ultimo è uno dei fedelissimi di De Luca, ed è noto per i suoi buoni rapporti con il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, esponente di Fratelli d’Italia.
De Luca ha inoltre rivelato di aver incontrato recentemente a Roma Arianna Meloni, sorella della premier e figura centrale nella segreteria politica di Fratelli d’Italia, rafforzando così un’asse che bypassa Palermo per collegare direttamente Roma a Taormina. Tuttavia, ha precisato che non intende diventare la “stampella” della maggioranza di Schifani all’Ars, ribadendo che i quattro deputati rimasti nel suo gruppo, pur dimezzati rispetto agli otto iniziali, continueranno a fare opposizione.
Ismaele La Vardera, da tempo in contrasto con il leader e vicino a un passaggio al M5S, ha reagito con stupore alla notizia: “Cateno sta scherzando, sarà una delle sue provocazioni per sparigliare le carte”. La Vardera ha espresso il suo disorientamento, dichiarando che non può immaginare un’alleanza con un centrodestra che, a suo avviso, sta portando la Sicilia alla deriva.
Nel frattempo, il cambio di rotta di De Luca ha alimentato il dibattito anche all’interno del centrosinistra. Nuccio Di Paola, coordinatore regionale del M5S, ha commentato che l’allontanamento di De Luca potrebbe accelerare un’alleanza con Alleanza Verdi e Sinistra (AvS), mentre il segretario regionale del Pd, Anthony Barbagallo, ha sottolineato che il progetto di costruire un’alternativa a Schifani rimane inalterato, basato su un piano di sviluppo chiaro per la Sicilia e su comportamenti coerenti.
Nel frattempo, Renato Schifani, presidente del Consiglio nazionale di Forza Italia e governatore della Sicilia, ha affermato: “In Sicilia stiamo realizzando una politica economica liberale ispirata agli insegnamenti di Silvio Berlusconi. Non è un caso se tra il mese di luglio e questo mese abbiamo fatto due manovre correttive in meglio, grazie a entrate fiscali maggiori del previsto. Questo non perché abbiamo aumentato la pressione fiscale, ma perché c’è più gente che lavora e paga le tasse. Abbiamo semplificato le procedure, abbiamo riformato gli organismi che avevano paralizzato gli investimenti, e così siamo diventati attrattivi”. Schifani ha concluso il suo intervento alla Conferenza nazionale degli enti locali organizzata da Forza Italia a Perugia, dichiarando: “Il pubblico ormai ha dato tanto. Ora è il momento di valorizzare il ruolo sociale dell’impresa e premiare chi rischia col proprio capitale, dando regole certe e tutelando la legalità”.