Cento milioni per i dissalatori nell’isola dal ministro Salvini. Tardino: lavoro e prospettive, “nulla è impossibile basta crederci”

Tardino - Salvini

Il governo centrale ha dato il via libera a un finanziamento di 100 milioni di euro per la realizzazione di dissalatori in Sicilia, rispondendo a una delle principali emergenze dell’isola: la siccità. La decisione è stata presa durante la cabina di regia sulla siccità al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MiT), presieduta dal ministro Matteo Salvini, con la partecipazione del ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci, del presidente della Regione Siciliana Renato Schifani che ha avanzato la richiesta, e dei viceministri e sottosegretari dei ministeri dell’Ambiente, dell’Agricoltura e del Dipartimento per la programmazione economica (Dipe).

Annalisa Tardino, ex europarlamentare della Lega e riferimento del ministro sull’isola , ha sottolineato che “ancora una volta il ministro Matteo Salvini dimostra di essere attento alle necessità dei siciliani”. La cabina di regia ha accolto la richiesta di destinare 100 milioni di euro per il ripristino degli impianti di dissalatori e la costruzione di nuove opere utili, affidando la realizzazione del progetto al commissario nazionale per la siccità, in accordo con il governo regionale.

Il problema della siccità in Sicilia è diventato un tema centrale nell’agenda del governo e del Ministero delle Infrastrutture, complice il cambiamento climatico e la mancata programmazione di misure adeguate a contrastare e prevenire questo fenomeno. “Mentre altri chiacchierano, noi diamo risposte concrete alla Sicilia e al Sud,” ha dichiarato Tardino, ribadendo l’impegno della Lega e del ministro Salvini nel fornire soluzioni reali alle esigenze dei territori.

In un’intervista Tardino ha palesato la continuazione del suo impegno sia a livello locale che nazionale: “Dove mi vedo di più, a Palermo o a Roma? È una domanda complicata. Mi piacerebbe essere dove sarò più funzionale al movimento ed al territorio. Senza contare che la politica prende spesso strade imprevedibili: “Così come successe quando perdendo le elezioni a sindaco a Licata nel 2018 divenni l’anno dopo europarlamentare. Chi lo sa cosa ci riserva il futuro. Io di certo farò la mia parte, come sempre , per essere al servizio della collettività.” E per questo preferisco parlare di cose da fare e fatte. Solo in ordine di tempo con il ministro Salvini abbiamo allungato la rete europea trasporti TnT comprendendone anche l’anello sud occidentale della Sicilia , prima totalmente estromesso con l’inserimento di alcuni dei nostri porti del Sud tra i porti europei”.

“Risultato concreto grazie al lavoro di squadra dal territorio che lo ha evidenziato, in parlamento europeo dove abbiamo inserito la norma, fino alla definitiva approvazione della stessa grazie al ministro Salvini che ne ha fatto una priorità del governo. Ad oggi, oggetto del nostro ultimo incontro al MiT, – continua Annalisa Tardino – si lavora su temi importanti come la sicurezza stradale anche a livello locale con l’inserimento, per esempio, del progetto per la curva di Poggio di Guardia, nel territorio tra Butera e licata, dove ogni anno si verificano pericolosissimi incidenti , inclusa nel piano pluriennale dell’ANAS, e il finanziamento , a proposito di infrastrutture, del progetto che consentirebbe il collegamento della diga San Giovanni al Territorio di licata , assestato e abbandonato da decenni dagli amministratori locali ed agrigentini. La siccità in Siclia non è un problema nuovo, solo adesso non è più rinviabile dopo decenni di mancata programmazione”.

Lavori in corso anche per l’aeroporto del Mediterraneo nel territorio compreso tra Agrigento e Caltanissetta. “Territorio che brama di divenire, avendone potenzialità, una delle mete turistiche più importanti a livello internazionale. Ma senza infrastrutture – continua Annalisa Tardino – è inutile anche sognare. L’ENAC su impulso del ministro, sta valutando la fattibilità del progetto. C’è tanto da fare e continuerò a lavorare per il nostro territorio”.

“Una terra che ha bisogno di voglia di fare e fermezza. La fermezza che sta dimostrando il governatore Schifani, ad esempio. Avere previsto la revisione annuale degli obiettivi raggiunti dai manager della sanità nominati già dopo un anno è un esempio di fermezza che la nostra terra necessita. E sul tema della salute si è troppo abusato della pazienza dei cittadini”, conclude Annalisa Tardino.

“Occorre responsabilizzare politica e classe dirigente, – sottolinea Annalisa Tardino – che non può più essere all’altezza dei ruoli che riveste. C’è tanta strada da fare , ma nulla è impossibile basta crederci!”