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Giubileo della Comunicazione 2025: Papa Francesco richiama alla libertà di stampa e alla speranza

Nel primo grande evento dell’Anno Santo 2025, dedicato al Giubileo del Mondo della Comunicazione, Papa Francesco ha incontrato nella Sala Nervi 10.000 giornalisti e rappresentanti dei media provenienti da 138 Paesi. Il Pontefice ha espresso gratitudine verso i reporter che rischiano la vita per raccontare la verità e ha ricordato coloro che hanno perso la vita nell’esercizio della loro professione, definendo l’ultimo anno uno dei più letali per i giornalisti. L’incontro è stato un’occasione per lanciare un forte appello per la liberazione dei giornalisti ingiustamente incarcerati, ribadendo che la libertà di stampa e il diritto a essere informati sono fondamentali per il progresso della democrazia e della convivenza civile. Francesco ha sottolineato come la libertà dei giornalisti rappresenti una libertà per tutti, avvertendo che senza di essa si rischia di non distinguere più la verità dalla menzogna.

Nel suo discorso, consegnato ma non letto, il Papa ha invitato i professionisti della comunicazione a essere veri non solo nelle loro parole, ma anche nella loro essenza. Ha elogiato il valore della comunicazione, definendola una forma di divinità, e ha chiesto di raccontare storie che nutrono la speranza, trasformando lo storytelling in hopetelling. Secondo Francesco, narrare la speranza significa scorgere il bene nascosto anche nelle situazioni più difficili, offrendo motivi per continuare a sperare.

Il Pontefice ha rivolto un appello alla responsabilità nell’uso dei social media, denunciando il rischio della dipendenza da scrolling continuo, che ha definito una “putrefazione cerebrale”. Ha quindi chiesto uno sforzo collettivo per promuovere un’alfabetizzazione mediatica, capace di educare al pensiero critico e al discernimento, soprattutto tra i giovani.

All’incontro, moderato da Mario Calabresi, hanno partecipato la giornalista filippino-statunitense Maria Ressa, Nobel per la Pace 2021, e lo scrittore Colum McCann. Entrambi hanno ricevuto grande apprezzamento per i loro interventi sul rapporto tra comunicazione e democrazia. Anche il cardinale Matteo Zuppi, presidente della CEI, ha aggiunto il suo contributo, sottolineando l’importanza di mantenere rispetto e verità nel lavoro giornalistico. Ha esortato i professionisti della comunicazione a rileggere il codice deontologico, evidenziando che brutalità e mancanza di rispetto non hanno posto nell’informazione.

Papa Francesco ha concluso l’evento con un appello personale ai giornalisti: “Ascoltate con il cuore, parlate con il cuore, custodite la sapienza del cuore, condividete la speranza del cuore”. Il Giubileo della Comunicazione ha così offerto un momento di profonda riflessione sull’etica, la responsabilità e il ruolo fondamentale della stampa per il bene comune.

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Redazione