Harris al dibattito con Trump: empatia per conquistare voti e innervosire l’avversario

“La chiave è avere coraggio, avvicinarsi alle persone, così puoi cambiare la tua vita ed evocare eventi positivi con la tua voce,” afferma Rohini Kosoglu, consigliera di Kamala Harris di origini Tamil, ripetendo incessantemente questo motto al team che prepara la vicepresidente democratica per il dibattito di stasera contro Donald Trump, trasmesso dalla rete ABC.

Kamala Harris si trova all’Omni William Penn Hotel di Pittsburgh, in Pennsylvania, cuore dell’America industriale che potrebbe decidere il risultato delle elezioni presidenziali del 2024. Philippe Reines, che ha interpretato il ruolo di Trump durante le sessioni di preparazione, non ha convinto tutti all’interno del partito: “Philippe è un peso leggero; nel 2016 ha fatto da sparring partner a Hillary Clinton con risultati disastrosi,” afferma un veterano del partito. Nonostante le critiche, Karen Dunn, a capo della squadra di Harris, difende la scelta: “Non vogliamo entrare in un botta e risposta con Trump, questo lo avvantaggerebbe; il nostro obiettivo è definire Kamala come persona davanti agli elettori.”

Harris affronta il suo primo dibattito presidenziale, mentre Trump è al suo settimo. Trump ha un talento naturale per infiammare la sua base con retorica aggressiva, mentre Harris, con anni di esperienza come procuratrice, è pronta a rispondere con sarcasmo e assertività. Per prevalere, Harris dovrà mantenere un equilibrio delicato: non lasciarsi intimorire dal bullismo di Trump, ma nemmeno risultare ostile agli elettori indecisi, in particolare ai maschi bianchi, che rappresentano una parte significativa del supporto a Trump.

Intanto il team di Trump punta a mantenerlo “sul messaggio”, attaccando Harris sulle sue debolezze politiche piuttosto che ricorrere a insulti personali o razzisti. Trump non ha partecipato a una preparazione tradizionale, ma ha affrontato “sessioni politiche” con consiglieri e alleati, tra cui Chris LaCivita, Susie Wiles, Jason e Stephen Miller, e l’ex deputata democratica Tulsi Gabbard. L’obiettivo è dipingere Harris come un’estremista liberale, responsabile delle politiche più impopolari dell’amministrazione Biden, come quelle economiche e sull’immigrazione. Il microfono di Trump sarà attivo solo durante i suoi turni di parola, evitando uscite aggressive che potrebbero danneggiarlo, come accaduto durante il dibattito con Biden nel 2020. Tuttavia, Trump ha già minacciato di perseguire legalmente chiunque sia coinvolto in presunte irregolarità elettorali.

Harris e Trump si preparano a confrontarsi con l’intento di rafforzare il sostegno della propria base elettorale e attrarre gli ultimi elettori indecisi. Entrambi sono consapevoli che l’esito finale potrebbe essere determinato da un numero ristretto di voti in stati cruciali come Wisconsin, Michigan e Pennsylvania, dove Harris gode di un leggero vantaggio. Il dibattito potrebbe rivelarsi cruciale per persuadere quei pochi elettori indipendenti che non hanno ancora deciso per chi votare.