La Guardia di Finanza distrugge 500 kg di cocaina sequestrata al largo della Sicilia
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I militari del Comando Provinciale di Catania della Guardia di Finanza, con il supporto della componente specialistica “Antiterrorismo e Pronto Impiego” e dei finanzieri del Gruppo Aeronavale di Messina, hanno provveduto nei giorni scorsi allo smaltimento di 450 panetti di cocaina, per un peso complessivo di 500 kg, sequestrati dal Nucleo PEF etneo lo scorso settembre al largo delle coste orientali della Sicilia.
L’operazione di distruzione della sostanza stupefacente è stata autorizzata dalla Procura della Repubblica di Siracusa, a conclusione del complesso procedimento di analisi e campionatura eseguito da unità specializzate del Nucleo PEF. L’attività ha incluso minuziose riproduzioni fotografiche e video per documentare le evidenze raccolte.
Le analisi di laboratorio hanno confermato l’elevata purezza della cocaina, avvalorando l’ipotesi di una produzione sudamericana, considerando anche la presenza di un marchio su ciascun panetto che richiama un Paese dell’America Latina.
A causa del valore di mercato estremamente elevato della sostanza sequestrata, per la sua distruzione è stato predisposto un imponente servizio di sicurezza a cura delle Fiamme Gialle etnee. L’operazione è stata eseguita garantendo la massima sorveglianza nelle varie fasi del trasferimento fino a un impianto di termodistruzione in provincia di Siracusa.
Il trasporto è avvenuto tramite un mezzo blindato, scortato da unità della Compagnia Antiterrorismo e Pronto Impiego e del Nucleo PEF di Catania. Inoltre, è stata attivata una sorveglianza aerea con un elicottero della Sezione Aerea di Catania, appartenente al Gruppo Aeronavale di Messina.
Questa operazione conclude un’importante attività investigativa condotta dalla Guardia di Finanza, che aveva portato non solo al sequestro della cocaina, ma anche all’arresto in flagranza di cinque membri dell’equipaggio per il reato di produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti, ai sensi dell’articolo 73 del d.P.R. n. 309/1990, aggravato dall’ingente quantitativo come previsto dall’articolo 80 del medesimo decreto. Resta ferma la presunzione di innocenza degli indagati fino a condanna definitiva.
L’operazione ha impedito che la droga finisse nelle mani di gruppi criminali, evitando che fosse immessa nel mercato illegale italiano. Secondo le stime, il valore al dettaglio della sostanza avrebbe potuto superare i 100 milioni di euro, rafforzando il potere economico e operativo delle organizzazioni criminali.
L’attività svolta si inserisce nell’ambito del più ampio impegno della Guardia di Finanza nella prevenzione e nel contrasto al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, grazie a un costante monitoraggio del territorio e dei mari italiani.