La Procura Generale di Perugia ha introdotto l’uso dell’intelligenza artificiale per analizzare rapidamente le 140.000 pagine relative al caso di Vincenzo Scarantino, l’ex collaboratore di giustizia coinvolto nel depistaggio sulla strage Borsellino, ha richiesto la revisione della condanna per calunnia. Il Procuratore Generale, Vincenzo Sottani, ha illustrato l’importanza di questa innovazione durante un incontro con la stampa: “Stiamo sperimentando l’intelligenza artificiale per individuare rapidamente le contestazioni rivolte al collaboratore, identificando i documenti pertinenti. Ottenere una risposta in 40 secondi ci consente di focalizzare l’attenzione sugli atti rilevanti.”
Questo approccio tecnologico rappresenta un passo significativo verso una maggiore trasparenza ed efficienza nel sistema giudiziario italiano. L’adozione dell’intelligenza artificiale potrebbe diventare un modello replicabile in altri uffici giudiziari, migliorando la gestione dei procedimenti legali e rispondendo alle crescenti esigenze di rapidità e precisione nella risoluzione dei casi.
L’utilizzo dell’intelligenza artificiale nel settore legale sta crescendo a livello internazionale, con diverse iniziative volte a migliorare l’efficienza e l’accuratezza dei processi giudiziari. Negli Stati Uniti: L’AI viene impiegata per analizzare grandi volumi di documenti legali, prevedere esiti processuali e supportare la redazione di atti. Ad esempio, piattaforme basate sull’AI facilitano l’accesso a enormi database giuridici, riducendo i tempi di ricerca e aumentando l’efficienza. Mentre in Cina, il sistema giudiziario cha sperimentato l’uso di procuratori “robot” in grado di formulare accuse per determinati reati comuni, basandosi su dati raccolti. Questo approccio mira a standardizzare le decisioni e ridurre gli errori umani. I tribunali di audit brasiliani stanno integrando modelli linguistici avanzati per automatizzare l’analisi dei casi, migliorando l’efficienza e la coerenza nelle decisioni. Il sistema INACIA, ad esempio, automatizza varie fasi dell’analisi dei casi, inclusa l’estrazione di informazioni e la generazione di raccomandazioni per le decisioni giudiziarie.
Queste iniziative evidenziano una tendenza globale verso l’adozione dell’intelligenza artificiale nei sistemi giudiziari, con l’obiettivo di affrontare le sfide legate alla complessità dei casi, al volume dei dati e alla necessità di decisioni rapide ed equilibrate. L’implementazione di tali tecnologie solleva questioni etiche e legali, tra cui la trasparenza degli algoritmi, la protezione dei dati personali e la necessità di garantire che le decisioni automatizzate non compromettano i diritti fondamentali degli individui. È essenziale che l’adozione dell’intelligenza artificiale nel settore legale sia accompagnata da un quadro normativo adeguato e da una supervisione umana competente, per assicurare che queste tecnologie siano utilizzate in modo equo ed efficace.