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Natale e sicurezza: il Prefetto Librizzi sui controlli e il contrasto alla criminalità giovanile

Le festività natalizie, con l’intensificarsi della movimentazione di denaro e la frequentazione delle attività commerciali, rappresentano un’attrattiva per le organizzazioni criminali. È quanto dichiarato dal prefetto di Catania, Maria Carmela Librizzi, durante la trasmissione “L’Intervista” su Rei Tv.

“Abbiamo già pianificato controlli straordinari nelle zone più frequentate”, ha spiegato il prefetto, sottolineando però come esista un divario tra i reati effettivamente commessi e la percezione di sicurezza dei cittadini: “Chi subisce più volte un furto o uno scippo sviluppa una visione condizionata dalla propria esperienza personale, aumentando la percezione di insicurezza”.

Il Prefetto ha poi evidenziato l’incremento di furti, soprattutto di autoveicoli, ma ha ribadito che l’attività di controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine è costante. “Possiamo analizzare gli episodi avvenuti, ma non misurare quelli prevenuti grazie ai controlli”, ha precisato.

Disagio sociale e devianza minorile: una sfida per Catania
Maria Carmela Librizzi ha posto l’accento su una delle principali emergenze del territorio etneo: il coinvolgimento dei minori nelle attività criminali, specialmente nello spaccio di droga. “Si stima che circa 10 mila ragazzi a Catania non frequentino la scuola e siano esposti a diventare manovalanza per la criminalità organizzata. Alcuni di loro, per la giovane età, non sono imputabili e ciò li rende strumenti ideali per le organizzazioni criminali”.

Per affrontare questa sfida, Catania ha avviato iniziative innovative, tra cui la creazione dell’Osservatorio metropolitano contro la devianza minorile presso la Prefettura. “Questo modello, frutto di un accordo tra istituzioni pubbliche e privato sociale, è stato recepito dal decreto Caivano e rappresenta un meccanismo di rete particolarmente significativo”, ha spiegato Librizzi.

Dal 2020, le segnalazioni di dispersione scolastica nella provincia sono passate da 40 a oltre 1.000. “L’obiettivo non è solo far emergere il fenomeno, ma mettere in campo soluzioni efficaci per contrastarlo”, ha detto il prefetto. Tra le iniziative già avviate, ci sono l’apertura pomeridiana delle scuole, il coinvolgimento degli oratori e protocolli innovativi come quello con il Catania F.C., il centro ippico e il Teatro sociale rivolto ai giovani detenuti.

“Se offriamo ai ragazzi prospettive serie, alternative concrete al ruolo di spacciatore o bullo, possiamo creare una società migliore”, ha concluso Librizzi, ribadendo l’importanza di investire su educazione e inclusione per contrastare il disagio giovanile.

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Redazione