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Pandora: il 21 ottobre possibile verdetto sul caso Tremestieri Etneo

Il 21 ottobre potrebbe arrivare la prima sentenza relativa alla maxi inchiesta Pandora, che ha scosso il comune di Tremestieri Etneo e portato, lo scorso aprile, alle dimissioni da vicegovernatore di Luca Sammartino. La GUP di Catania, Simona Ragazzi, sarà chiamata a decidere sulle richieste di patteggiamento presentate da tre imputati chiave: Giuseppe “Puccio” Monaco, già consulente del sindaco Santi Rando e ancora detenuto, Paolo Di Loreto e l’ex consigliere comunale Mario Ronsisvalle. La notizia è riportata dal quotidiano La Sicilia, oggi in edicola, a firma di Laura Distefano.

Le istanze di patteggiamento sono state concordate con i PM titolari dell’inchiesta — Rocco Liguori, Santo Distefano e Fabio Saponara — che indagano su un sistema di corruzione politica e mafiosa legato alle elezioni amministrative del 2015. Monaco e Di Loreto, oltre alle accuse di corruzione, devono rispondere di associazione a delinquere, sebbene in fase cautelare il GIP abbia escluso tale reato per Monaco. Di Loreto ha collaborato con gli inquirenti, rilasciando una lunga confessione. Le richieste di patteggiamento prevedono per Monaco 2 anni e 9 mesi, mentre per Di Loreto 3 anni e 6 mesi. Ronsisvalle, accusato solo di corruzione, ha richiesto 2 anni con sospensione della pena e un risarcimento di 20.000 euro al Comune di Tremestieri. Quest’ultimo ha ottenuto la revoca dell’obbligo di dimora.

L’udienza, tuttavia, è stata rinviata. La GUP Ragazzi ha chiesto ai difensori di Monaco e Di Loreto di presentare una proposta di risarcimento economico al Comune, seguendo l’esempio di Ronsisvalle, per poter procedere alla conclusione del patteggiamento.

Ronsisvalle è stato coinvolto in quello che viene definito il “patto delle farmacie”, un accordo politico-mafioso che prevedeva l’impedimento all’apertura di una nuova farmacia in cambio del passaggio dalla minoranza alla maggioranza, e di un pacchetto di voti per Luca Sammartino, all’epoca esponente del PD.

Luca Sammartino dovrà difendersi nel processo, che prenderà il via il 14 marzo 2025. Tra gli imputati rinviati a giudizio con lui ci sono altri nomi noti, tra cui Filippo Ceraulo, Giuseppe Coppola, Nino Fioncchiaro e Mario Stancanelli. Un altro filone dell’inchiesta riguarda un accordo illecito tra Sammartino e due carabinieri, Antonio Battiato e Antonio Cunso, il cui processo abbreviato comincerà il 25 novembre.

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Redazione