Per fermare la mattanza di donne: una nuova coalizione tra Stato e società civile

Padre Roberto

«Contro il femminicidio, serve una nuova coalizione tra Stato e società civile». È questo il messaggio lanciato dalla Parrocchia di Cristo Re di Catania attraverso un post pubblicato sulla propria pagina Facebook, in seguito alla tavola rotonda del 1° marzo dedicata alla violenza di genere e al femminicidio. Un appello forte e chiaro, che invita a smantellare la cultura patriarcale e a costruire una società basata sul rispetto reciproco, sulla gentilezza e sulla prossimità.

Il messaggio, sottolinea l’importanza di un cambiamento radicale: «Bisogna insegnare agli uomini il rispetto, la delicatezza e la gentilezza. Contro un uomo violento, le leggi da sole non bastano, così come non bastano le panchine rosse, le scarpe rosse o i minuti di silenzio. È arrivato il momento di agire».

Un invito diretto alle donne vittime di violenza a «fare rumore, a non avere paura di alzare la voce», e agli uomini violenti a «pensare e chiedere aiuto prima di alzare le mani». «L’amore non è violenza», ricorda padre Roberto, ribadendo che la lotta al femminicidio richiede un impegno collettivo e coraggioso.

Nel post, del profilo social della Chiesa, si esprime gratitudine verso tutte le persone che hanno partecipato alla tavola rotonda, evidenziando il lavoro instancabile di chi si batte ogni giorno per contrastare la violenza di genere. Tra i ringraziamenti, spiccano quelli rivolti a: Maria Carmela Librizzi, prefetto di Catania, e Marisa Scavo, già procuratore aggiunto del Tribunale di Catania, per il loro impegno a favore delle donne e della città, Giovanna Zizzo e la piccola Laura, il cui sorriso «scalda il cuore», Dora Torrisi di Libera Catania e Dario Montana, referente della Memoria di Libera Catania, per il cammino condiviso e quello ancora da percorrere, Marta Basile (UNICT) e Luigi Di Cataldo (UNIMI), per le loro iniziative a sostegno delle donne vittime di violenza. Oriana Cannavò, vicepresidente dell’Associazione Penelope, per la dedizione e l’impegno. Lella Seminerio, docente e giornalista, per la sensibilità delle sue parole. Salvatore Pluchino, già professore ordinario dell’UNICT, per la saggezza e la gentilezza. Roberta Rivolo, speaker radiofonica, preziosa amica e collaboratrice. Miriam Lombardo, Paola, Elisabetta e Gaetano Buscemi, definiti «ragazzi splendidi».

Padre Roberto, parroco della Chiesa Cristo Re, con il suo approccio inclusivo e sensibile, è riuscito a riavvicinare alla Chiesa anche chi se ne era allontanato da tempo. Uno degli esempi significativi è stato l’omaggio a Franco Battiato, organizzato tra le “rigide regole” dell’ambiente ecclesiale, che ha saputo regalare un momento di musica e riflessione a tutti i presenti.
Il messaggio si chiude con un invito alla speranza e all’impegno condiviso: «Solo con il coraggio e la responsabilità di tutti potremo cambiare davvero le cose. L’amore non può e non deve mai essere violenza».