Randazzo, i Carabinieri in chiesa contro le truffe agli anziani: «Contattate sempre l’Arma»

Non un’altra predica, ma un monito concreto. Anche a Randazzo continua la campagna di sensibilizzazione avviata dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Catania, in collaborazione con le Diocesi di Catania, Acireale e Caltagirone, per prevenire le truffe agli anziani. Una serie di interventi mirati che si svolgono spesso nei momenti di maggiore ascolto e partecipazione, come l’inizio o la fine delle celebrazioni religiose, coinvolgendo le parrocchie, i circoli e i luoghi di aggregazione.
Nel contesto di questa iniziativa, il Luogotenente Daniele Di Natale, Comandante della Stazione dei Carabinieri di Randazzo, è intervenuto alla fine della messa celebrata dall’arciprete padre Domenico Massimino nella Basilica di Santa Maria Assunta. Ai fedeli ha illustrato, con esempi pratici, le truffe più comuni messe in atto da malintenzionati che si spacciano per carabinieri, impiegati dell’INPS, tecnici di luce o gas, oppure fingono di essere parenti in difficoltà.
Il comandante ha posto particolare attenzione alla cosiddetta “truffa dell’incidente”, in cui i criminali sfruttano l’affetto degli anziani per figli o nipoti lontani, facendo credere che un familiare sia rimasto coinvolto in un incidente e abbia bisogno urgente di denaro per cure o per evitare conseguenze giudiziarie. In questi casi, i truffatori si presentano come carabinieri o avvocati, chiedendo contanti o gioielli con urgenza.
Un’altra frode ben nota è quella della “falsa eredità”: un finto benefattore ferma l’anziano per strada chiedendo informazioni su un presunto vecchio amico a cui deve consegnare dei soldi. Un complice si unisce alla conversazione, finge di conoscere la persona e annuncia il suo decesso. A quel punto, alla vittima viene prospettata l’opportunità di ricevere l’eredità, a patto di anticipare una somma per spese notarili, ovviamente in contanti.
Durante l’incontro, il Luogotenente Di Natale ha ribadito un principio fondamentale: nessun appartenente alle Forze dell’Ordine, né alcun funzionario pubblico o avvocato, è autorizzato a chiedere denaro per risolvere problemi o fornire servizi.
Il consiglio, semplice ma essenziale, è stato ripetuto più volte ai presenti: «In caso di dubbio, contattate subito i Carabinieri».