In un’intervista rilasciata a “Repubblica”, Ruggero Razza, europarlamentare di Fratelli d’Italia ed ex assessore alla Salute della Regione Siciliana, ha espresso dure critiche alla gestione attuale della sanità siciliana. Razza ha attribuito l’aumento della spesa per le trasferte sanitarie dei siciliani a decisioni errate prese dopo il suo incarico, aprendo così un nuovo fronte di discussione all’interno del centrodestra siciliano.
Il Covid e il calo della mobilità sanitaria: Razza ha ricordato che durante il suo mandato si era già registrata una flessione nelle trasferte sanitarie, riduzione interrotta solo in seguito a scelte sbagliate compiute dai suoi successori. “Eravamo in flessione prima del Covid,” ha dichiarato, sottolineando come la Corte dei Conti avesse confermato questo trend positivo. Durante gli ultimi due anni del suo mandato, la Regione aveva investito 59 milioni di euro per ridurre la mobilità passiva.
La crescita della mobilità sanitaria: scelte discutibili: Secondo Razza, il recente aumento della mobilità sanitaria è stato causato da una combinazione di fattori, tra cui il definanziamento per i piani di rientro, le difficoltà derivanti dall’insularità della Sicilia e la mancanza di incentivi per stimolare la cosiddetta “mobilità attiva”. “Se dalla Calabria si preferisce andare al Nord, è perché ci sono procedure di bilancio ottuse”, ha affermato, criticando anche il blocco dei finanziamenti per l’ospedalità privata.
Privati e sanità pubblica: la difesa di Razza: Razza ha contestato l’approccio che penalizza la sanità privata, sostenendo che aumentare i fondi destinati al settore privato sia la scelta corretta. “I fondi siciliani finiscono per finanziare i gruppi privati del Nord,” ha sottolineato, affermando che questi fondi, se spesi in Sicilia, avrebbero contribuito a trattenere le tasse locali e a rafforzare l’economia regionale. Per Razza, è essenziale superare i pregiudizi ideologici contro il settore privato, promuovendo una “pianificazione strategica” basata sulle esigenze reali.
Le tensioni nella gestione della sanità e la critica a Iacolino: Nel corso dell’intervista, Razza ha anche parlato della gestione interna della sanità, lamentando una confusione nei ruoli tra assessori e dirigenti. “Abbiamo un assessore tecnico e un dirigente politico, e questa confusione dei ruoli crea spesso conflitti”, ha affermato. Pur adottando un tono più moderato, grazie al suo rapporto con il presidente dell’Assemblea regionale Gaetano Galvagno, Razza non ha nascosto le sue perplessità riguardo alla gestione del dirigente.
Convenzioni sanitarie e sperimentazioni: una strategia in evoluzione: Durante il suo mandato, il governo regionale aveva stipulato convenzioni con istituti prestigiosi come il Bambino Gesù, il San Donato e il Rizzoli. Razza ha spiegato che alcune convenzioni erano state ereditate ma poi modificate per adattarsi meglio alle necessità del sistema sanitario siciliano. Difendendo la sperimentazione con il San Donato, Razza ha invitato a superare gli approcci ideologici e ha citato esempi come Ismett e l’ospedale Giglio di Cefalù come modelli di successo.
La centralità di Ismett e Giglio e le scelte del governo Schifani: Razza si è mostrato critico verso alcune decisioni del governo Schifani, in particolare il definanziamento del progetto Ismett 2, una scelta che, a suo avviso, ha privato Palermo della possibilità di diventare un hub sanitario di riferimento nel Mediterraneo. Ha difeso anche il ruolo dell’ospedale Giglio di Cefalù, definendolo un “punto di riferimento” da preservare. Razza ha infine elogiato il governo Schifani per aver riconosciuto come prioritaria la creazione di un polo pediatrico, un progetto su cui i suoi input, in passato, non erano stati considerati.
Nomine e divisioni interne: “Meno poltrone, più salute”: Le recenti nomine nel settore sanitario siciliano, che hanno alimentato divisioni interne nel centrodestra e in Fratelli d’Italia, sono state oggetto di commento da parte di Razza. L’europarlamentare ha sottolineato nella sua intervista rilasciata a Repubblica oggi in edicola, come le nomine dei dirigenti pubblici debbano basarsi su competenze reali e sulla conoscenza del territorio. Criticando la lentezza della burocrazia nel settore sanitario, Razza ha ribadito l’importanza di dare priorità alla salute delle persone piuttosto che alle logiche politiche.
Concludendo, Razza ha evidenziato la necessità di una pianificazione coraggiosa e orientata al futuro per il sistema sanitario siciliano, superando pregiudizi e privilegiando il benessere della popolazione.