Rettorato UniCt, la scacchiera è in subbuglio: nomi, alleanze e colpi di scena verso il voto del 23 giugno
Università Catania
Nell’ateneo catanese regna l’incertezza: il timer che porta alla prima tornata del 23 giugno è appena partito e già i pezzi sono stati rimescolati da un quinto aspirante—il delegato alla Ricerca del rettore uscente Francesco Priolo—che ha sparigliato i calcoli degli addetti ai lavori; e non è escluso che, entro il termine ultimo del 19 maggio, possa materializzarsi un sesto concorrente.
Le indiscrezioni più fitte puntano su Pierfrancesco Veroux, ordinario di Chirurgia vascolare, erede di una dinastia medica prestigiosa e forte di un bacino di voti notevole in Medicina, sostenuto—si bisbiglia—dall’ex eurodeputato Giovanni La Via e dalla direttrice di Scienze umanistiche Marina Paino, in un asse che smentisce solo a parole il peso dei partiti. Sullo stesso versante politico si muove Ida Nicotra, costituzionalista con un passato in Anac, il cui sostegno a destra incrocerebbe quello di Veroux: l’accordo tacito prevederebbe che chi otterrà meno preferenze al primo turno convergerà sull’altro al ballottaggio del 3 luglio, confermando la storica difficoltà dell’ateneo ad accogliere una guida femminile. In corsa c’è poi Enrico Foti, già numero uno di Ingegneria civile e Architettura, manager stimato ma con il fardello di vecchie prossimità all’ex rettore Recca e all’ex dg Lucio Maggio, un’eredità che alcuni digeriscono a fatica.
Più defilato appare Alberto Fichera, ex delegato alla Didattica, mentre a sorpresa è spuntato Salvatore Baglio, ordinario di Misure elettriche ed elettroniche e presidente della fondazione Samothrace, la cui candidatura—vicina alla linea Priolo—segnala un possibile raffreddamento nei confronti di Veroux e conferma che gli schieramenti sono tutt’altro che definitivi. Come se non bastasse, i bene informati citano la professoressa Alessandra Gentile, arboricoltrice e figura di punta di Agraria, come possibile sesta carta da giocare entro la data fatidica.