Rifiuti, Schifani: «Termovalorizzatori pronti entro settembre 2026, stop ai rinvii»

Renato Schifani

La Sicilia si prepara a uscire dall’emergenza rifiuti puntando sui termovalorizzatori. Lo annuncia il presidente della Regione Renato Schifani, che ha confermato un cronoprogramma preciso per la costruzione degli impianti di ultima generazione: entro aprile sarà bandita la progettazione, mentre i lavori inizieranno al massimo entro settembre 2026 e dureranno diciotto mesi.

«La Sicilia da decenni è ostaggio di una gestione dei rifiuti basata sulle discariche, ormai sature e insostenibili – afferma Schifani –. Questa situazione costa ai cittadini siciliani cifre sempre più alte, oltre ad essere un problema ambientale gravissimo. Abbiamo scelto di realizzare gli impianti con fondi pubblici, stanziando 800 milioni di euro attraverso il Fondo per lo sviluppo e la coesione (Fsc), proprio per evitare ulteriori costi sui cittadini».

Schifani sottolinea che il Piano rifiuti, approvato nel novembre scorso, è stato il passaggio fondamentale per sbloccare una situazione che durava da anni. «Abbiamo trovato un sistema in crisi, con discariche ormai sature e senza una gestione efficace della raccolta differenziata. Per decenni in Sicilia si è discusso inutilmente di termovalorizzatori, mentre altrove, in Italia e in Europa, questi impianti funzionano regolarmente senza problemi per la salute o l’ambiente. Chi oggi si oppone dovrebbe spiegare chiaramente il perché e assumersi la responsabilità di condannare la nostra terra a rimanere prigioniera del degrado e della dipendenza da altre regioni o dall’estero, con costi elevati per i cittadini siciliani, oltre 100 milioni all’anno».

Il presidente Schifani aggiunge: «Non possiamo più tollerare che il futuro della Sicilia venga bloccato da interessi particolari, da vecchie logiche spesso ambigue, o da un ambientalismo mal interpretato. I moderni termovalorizzatori garantiscono emissioni pressoché nulle, come dimostrato dall’esperienza europea. Parlare di inquinamento oggi è fuori luogo. Forse chi si oppone difende il business delle discariche, spesso poco trasparente e a volte infiltrato dalla criminalità organizzata».

In conclusione, Schifani assicura il suo impegno personale: «Dedico due pomeriggi al mese per monitorare personalmente questo percorso, consapevole che sarà difficile ma necessario per il bene della Sicilia. Non possiamo più accettare un sistema che penalizza ambiente, cittadini e imprese. La Sicilia merita di più, merita finalmente pulizia, decoro e sostenibilità».