Il Consiglio di amministrazione di Sidra, azienda che gestisce il servizio idrico di Catania, è ufficialmente decaduto dopo le dimissioni di Raffaele Lanteri, medico e sindacalista UGL, e dell’ex presidente Fabio Fatuzzo. «Siamo giunti alla fine di un percorso, è giusto che il Comune rinnovi la governance con autonomia», ha dichiarato Lanteri. La crisi del cda riflette le difficoltà già vissute dal sindaco Enrico Trantino con altre partecipate, come la Multiservizi.
Si attende ora il rinnovo della governance, previsto per lunedì, con voci che indicano l’avvocato Mario Di Mulo, vicino a Forza Italia, come prossimo presidente. Gli altri due componenti dovrebbero rappresentare Fratelli d’Italia e il Movimento per l’Autonomia.
L’ultimo atto del cda uscente è stato segnato da tensioni, in particolare per l’impossibilità di bandire concorsi per le assunzioni e per le difficoltà operative che potrebbero emergere dal 1° gennaio, a causa del mancato rinnovo di contratti fondamentali per la continuità del servizio. Inoltre, il cda ha chiesto una revisione del bilancio, escludendo una transazione con il Comune per ridurre il debito da 53 a 6 milioni, decisione che aveva suscitato polemiche.
Il futuro di Sidra dipenderà dal nuovo cda, che dovrà affrontare sfide gestionali e finanziarie cruciali per garantire stabilità all’azienda.