Umanizzazione, Formazione e Passione al Centro del 10° Congresso del Mediterraneo
Un evento emozionante e ricco di spunti di riflessione si è svolto ieri, 21 novembre, presso il Four Points by Sheraton di Catania, con la Cerimonia Inaugurale del 10° Congresso di Chirurgia Endo-Ginecologica del Mediterraneo. L’incontro, che ha visto la partecipazione di oltre 400 spettatori, ha posto al centro del dibattito temi fondamentali come la salute delle donne, il progresso scientifico e l’umanizzazione delle cure, con un’attenzione particolare alle nuove generazioni di professionisti sanitari.
La serata è stata aperta da un concerto di musica classica che ha introdotto gli interventi dei relatori, guidati dal prof. Giuseppe Ettore, direttore del Dipartimento Materno-Infantile dell’Azienda Ospedaliera Arnas Garibaldi e organizzatore del congresso. La presenza di luminari internazionali, istituzioni politiche siciliane e figure di spicco della medicina e della cultura ha reso l’evento un momento di confronto di alto valore scientifico e umano.
Il direttore generale dell’Arnas Garibaldi, Giuseppe Giammanco, ha evidenziato il ruolo centrale dell’azienda ospedaliera nei processi di innovazione sanitaria, mentre il vicesindaco di Catania, Paolo La Greca, ha sottolineato le eccellenze della sanità siciliana nonostante le difficoltà strutturali. Gaetano Galvagno, presidente dell’ARS, ha parlato dell’importanza di incontri internazionali per condividere best practices, e Salvatore Iacolino, dirigente generale dell’assessorato Salute, ha annunciato interventi volti a ridurre le disuguaglianze di accesso alle cure tra centri e periferie.
Un momento di particolare ispirazione è stato offerto dalla tavola rotonda intitolata “Il futuro delle nuove generazioni di chirurghi è nelle nostre mani”, moderata dal giornalista Luca Ciliberti. Personalità provenienti da ambiti diversi, tra cui un comandante dell’Aeronautica Militare, un direttore d’orchestra e uno chef, hanno messo in luce le affinità tra leadership, lavoro di squadra e passione, qualità essenziali per i chirurghi e per altri professionisti.
Il prof. Giuseppe Ettore ha posto l’accento sulla crisi di vocazione che colpisce i giovani medici, evidenziando i numerosi ostacoli che affrontano, tra cui un lungo percorso formativo, limitate opportunità pratiche e un elevato contenzioso medico-legale. “La formazione non si limita all’apprendimento tecnico, ma deve includere capacità decisionali, etiche e interpersonali. Solo così possiamo formare medici preparati ad affrontare le sfide della medicina del futuro, sempre con l’obiettivo di curare e proteggere la salute dei pazienti”, ha dichiarato.
Interventi di esperti internazionali come Arnaud Wattiez e Giovanni Scambia hanno ribadito l’importanza di una rete formativa che garantisca ai giovani medici italiani le stesse opportunità dei colleghi europei. Hanno inoltre sottolineato il ruolo cruciale dei mentori nel trasferire competenze tecniche e valori professionali.
La serata si è conclusa con un messaggio ispirato tratto dal film Patch Adams, ricordando ai giovani specializzandi che la medicina è, prima di tutto, una missione, dove competenza e umanità devono sempre andare di pari passo.