Un sorriso spezzato: la triste storia di una giovane vita
Era una ragazza dolce e piena di vita, conosciuta per il suo sorriso contagioso e la passione per lo sport, in particolare per la pallavolo. Nonostante fosse a Piazza Armerina da meno di un anno, dopo il trasferimento della sua famiglia da Milano, si era ben integrata nella nuova comunità. Tuttavia, i giorni prima della tragedia avevano preso una piega drammatica: un gruppo di coetanei l’aveva insultata e un’altra studentessa l’aveva aggredita in un episodio di violenza scolastica.
Quindicenne, figlia di un operaio di Piazza Armerina e di una barista cubana, frequentava il liceo scientifico e giocava nella squadra di volley locale, che le ha dedicato un commosso post per ricordarla come “la più bella e la più forte”. Ma qualcosa si è spezzato in lei dopo una lite accesa a scuola, che sembra essere nata a causa di un ragazzo. Le parole dure, gli insulti e una presunta accusa di aver “provato a conquistare” ex fidanzati di un’altra studentessa si sono trasformati in una violenza fisica e verbale, con una folla di adolescenti a guardare e a incitare.
Poco dopo la lite, la ragazza è tornata in classe ma si è sentita male, chiedendo di poter andare a casa. Purtroppo, una volta rientrata, si è tolta la vita, lasciando dietro di sé il dolore di una famiglia e di una comunità scioccata.
La procura di Enna ha aperto un’indagine per istigazione al suicidio, vagliando anche le voci di foto e video compromettenti della giovane che circolavano nelle chat scolastiche, ipotizzando un possibile caso di revenge porn. Gli inquirenti stanno cercando di fare chiarezza, interrogando anche il ragazzo al centro della lite, che avrebbe dichiarato di aver interrotto ogni rapporto con la sua ex mesi fa per gelosia.
Questo tragico episodio ricorda altri casi di cyberbullismo che hanno segnato profondamente l’Italia: dal suicidio di Carolina Picchio nel 2013, che spinse a una legge contro il cyberbullismo, a quello di Alice Schembri nel 2017, vittima di violenza di gruppo e tormentata da un segreto che definì “capace di divorarmi”. Anche oggi, il dolore causato da umiliazioni, abusi e bullismo sembra purtroppo restare una realtà per tanti adolescenti.