Per la prima volta dopo 122 anni, alcune delle più splendide opere del Museo di Brera arrivano al Palazzo Reale di Palermo. Fino a novembre, gli Appartamenti Reali ospiteranno una straordinaria collezione di sculture del grande maestro Antonio Canova, affiancate da opere di tre noti autori del neoclassicismo lombardo: Giovanni Pandiani, Pietro Magni e Giovanni Spertini.
Questa esposizione rappresenta il frutto tangibile di un accordo di collaborazione tra due istituzioni culturali di primo piano, la Pinacoteca di Brera e la Fondazione Federico II, creando una sinergia significativa sull’asse Lombardia-Sicilia. Un’iniziativa che segna l’inizio di una cooperazione fruttuosa destinata a portare beneficio alla collettività, favorendo lo scambio e la valorizzazione del patrimonio artistico italiano.
Ad annunciare l’importante evento è stato Gaetano Galvagno, Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana (ARS), attraverso un post sul suo profilo Facebook. Nel suo messaggio, Galvagno ha ringraziato Angelo Crespi, Direttore Generale della Pinacoteca di Brera, e Gianmarco Mazzi, Sottosegretario di Stato al Ministero della Cultura, per la loro presenza alla conferenza stampa e per il supporto alla realizzazione di questa importante iniziativa.
Una delle novità più significative di questa esposizione è l’impegno per l’accessibilità culturale: per la prima volta, la Fondazione Federico II ha realizzato una riproduzione in 3D in scala 1:1 della “Vestale” di Antonio Canova, pensata appositamente per permettere alle persone con disabilità visive di fruire del patrimonio culturale attraverso il tatto. Questo gesto rappresenta un passo importante verso un’arte davvero inclusiva, aperta a tutti i visitatori, indipendentemente dalle loro abilità.
Questa mostra al Palazzo Reale di Palermo rappresenta un evento imperdibile, che fonde la bellezza dell’arte neoclassica con l’impegno per l’accessibilità, rafforzando al contempo il legame culturale tra Nord e Sud Italia. Un’opportunità unica per ammirare opere di valore inestimabile e per apprezzare l’evoluzione artistica del neoclassicismo lombardo, a beneficio di tutti.