Arresti domiciliari con braccialetto elettronico per rapina aggravata e lesioni personali

Su delega della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, l’1 marzo 2025 la Polizia di Stato di Catania ha eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Catania, nei confronti di A.G.M. (classe 2004).
Secondo l’impostazione accusatoria accolta dal GIP, alla luce degli elementi indiziari attualmente disponibili in una fase processuale che non ha ancora permesso l’instaurazione del contraddittorio davanti al giudice, all’indagato — ferma restando la presunzione di innocenza fino a condanna definitiva — vengono contestati i reati di rapina aggravata e lesioni personali aggravate, entrambi commessi in concorso con un altro soggetto rimasto ignoto.
L’indagine è stata avviata dopo un episodio avvenuto il pomeriggio del 24 gennaio 2025, quando è stato tentato un raggiro ai danni di un’anziana donna tramite la tecnica del cosiddetto “falso maresciallo dei Carabinieri”. L’anziana è stata contattata telefonicamente e informata che la figlia era rimasta coinvolta in un grave incidente stradale. Per evitare l’arresto, le è stato chiesto di consegnare una somma di denaro o dei gioielli come risarcimento.
Dopo la telefonata, un giovane di bell’aspetto si è presentato a casa della vittima, qualificandosi come carabiniere, e ha ritirato una borsa contenente gioielli per un valore di circa 20.000 euro. La situazione è degenerata quando la figlia della vittima è rientrata a casa e ha cercato di fermare l’uomo, scatenando una reazione violenta: l’anziana ha riportato la frattura del femore, mentre la figlia ha subito la frattura scomposta di un dito della mano.
Le indagini, condotte dal personale della Sezione Contrasto al Crimine Diffuso della Squadra Mobile, hanno consentito di risalire all’indagato attraverso le immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona e al ritrovamento, presso la sua abitazione, di indumenti compatibili con quelli indossati il giorno dell’evento.
Su richiesta del Pubblico Ministero titolare dell’indagine, il G.I.P. ha disposto nei confronti dell’indagato la misura cautelare degli arresti domiciliari con controllo mediante braccialetto elettronico.