Un grave incidente si è verificato nei giorni scorsi a Caltagirone, nel catanese. Un bambino di 3 anni è caduto in una piscina fuori terra ed ha rischiato di annegare.
Tragedia sfiorata nel giardino di casa
Il piccolo stava giocando nel giardino di un’abitazione sita in una zona residenziale, quando è caduto nella piscina prefabbricata riempita d’acqua. I familiari, accortisi della tragedia, hanno immediatamente allertato i soccorsi.
Corsa contro il tempo per salvare il bambino
Il bimbo è stato soccorso dal personale del 118 e trasportato d’urgenza all’ospedale Gravina di Caltagirone. Data la gravità delle condizioni, i medici hanno disposto il trasferimento in elicottero al reparto di Rianimazione Pediatrica dell’ospedale Garibaldi Nesima di Catania.
Comunità in ansia per le sorti del piccolo
Il piccolo è ricoverato in condizioni critiche ed in prognosi riservata. I carabinieri di Caltagirone hanno avviato le indagini per ricostruire la dinamica dell’incidente.
L’addio al bimbo di 3 anni morto in piscina, “Enrico, ora sei un angelo”
“Enrico è stato accolto da un abbraccio ancora più grande del vostro, che lo avete amato e supportato in questi anni di vita. In questo momento sembra tutto finito, ma le grazie del signore non sono finite, dobbiamo credere in tutto quello che ci dice Dio”, le parole del sacerdote Gianpiero Cusenza si stringono attorno alla famiglia Fertitta durante l’ultimo saluto al piccolo Enrico. In tantissimi si sono raccolti presso la chiesa di Santa Teresa in via Filippo Parlatore per il bimbo di tre anni annegato in piscina in via Tritone lo scorso 2 agosto.
L’ultimo saluto
Il piccolo, che avrebbe festeggiato il compleanno il giorno successivo, ha toccato i cuori di tutti coloro che hanno partecipato alla cerimonia. Una chiesa stracolma. Amici, parenti e membri della comunità si sono riuniti per rendere omaggio a Enrico, un gesto di solidarietà e in un momento di immenso dolore.
Il sacerdote Giampiero Cusenza, durante l’omelia, ha cercato di confortare i presenti con parole di speranza e fede: “In situazioni come queste nessuno ha parole di consolazione e ricette da dare – ha detto – l’unica parola può venire da Dio”.