Biotecnologie e alimentazione: 400 ricercatori a Catania per discutere di innovazione e sfide globali del sistema alimentare
Da domani a venerdì, Catania ospiterà un evento dedicato alle tecniche di recupero degli scarti alimentari, alle scelte di industrie e consumatori, e alla necessità di trovare soluzioni sostenibili per combattere fame e spreco alimentare. Al centro dell’attenzione sarà la pratica del “riciclo fermentando”, un approccio innovativo per valorizzare gli scarti e i surplus dell’industria alimentare. I residui dei processi produttivi possono essere utilizzati come substrati per la coltivazione di microrganismi utili, come starter per l’industria alimentare, probiotici, agenti di biopreservazione o biocontrollo, o per sintetizzare molecole di interesse alimentare, agrario, cosmetico e farmaceutico.
Le alternative biotecnologiche includono anche la produzione di bioplastiche e ammendanti per i suoli agrari attraverso processi fermentativi con microrganismi selezionati, in linea con strategie “zero scarti” (“zero-waste”). “L’intero scarto alimentare può essere convertito in nuovi ingredienti, permettendo la loro reintroduzione nella filiera produttiva”, spiega il prof. Carlo Rizzello, docente all’Università La Sapienza di Roma e membro della Società Italiana di Microbiologia Agraria, Alimentare e Ambientale.
Questi temi saranno trattati durante il 28esimo Workshop on the Developments in the Italian PhD Research on Food Science Technology and Biotechnology, che si terrà da mercoledì 18 a venerdì 20 settembre a Palazzo Platamone. Organizzato dal dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente dell’Università di Catania, l’evento rappresenta un’opportunità di incontro per tutte le scuole di dottorato italiane nel settore delle Scienze e Tecnologie alimentari, con la partecipazione di circa 400 ricercatori.
Durante il workshop, organizzato dal Gruppo Nazionale dei Coordinatori dei dottorati e dalle società SISTAL, SISS e SIMTREA, saranno assegnati premi per le migliori ricerche, tra cui il SISS Best Sensory PhD Contribution Award e il premio “What for” per il miglior progetto industrializzabile, in collaborazione con il Cluster Agrifood Nazionale CL.A.N.
Tra i relatori principali, Chiara Menini, Education Manager di EIT Food, terrà una relazione intitolata “Coltivare una mentalità imprenditoriale”, focalizzandosi sulla promozione dell’innovazione per affrontare le sfide globali del sistema alimentare, quali fame, spreco alimentare e obesità. “I problemi possono diventare opportunità per i ricercatori capaci di sviluppare soluzioni che creino valore economico, ambientale e sociale”, sottolinea Menini.
Sara Spinelli, presidente della Società Italiana di Scienze Sensoriali, chiuderà l’evento con una presentazione sul ruolo delle emozioni, della sensibilità e della personalità nelle scelte dei consumatori e nello sviluppo di nuovi prodotti alimentari.