Capodanno Rai 1: parolacce in diretta scatenano polemiche e ironia sui social

La diretta di Capodanno su Rai 1, “L’anno che verrà”, si è trasformata in un caso mediatico a causa di due episodi spiacevoli che hanno scatenato polemiche e ironie sui social. Durante la trasmissione, in onda da Reggio Calabria, i telespettatori hanno udito chiaramente due espressioni volgari che hanno rovinato il clima festoso del veglione.

Il primo episodio si è verificato mentre i Ricchi e Poveri si esibivano con il brano “Mamma Maria”. Una voce fuori campo ha pronunciato un augurio insolito e volgare: “Buon anno… teste di c….!”, lasciando il pubblico interdetto. A peggiorare la situazione, pochi secondi prima del countdown finale, un’altra frase sconveniente è stata pronunciata da qualcuno che lamentava il microfono spento, esclamando: “Me lo aprite il microfono? Ho il microfono chiuso, teste di caz…!”. Tutto questo è avvenuto mentre Marco Liorni conduceva il conto alla rovescia verso il nuovo anno.

L’accaduto ha immediatamente catturato l’attenzione dei social, in particolare su X (ex Twitter), dove i video delle gaffe sono diventati virali. Tra i commenti più popolari, c’è chi ha ironizzato definendolo “il modo migliore per iniziare l’anno” e chi ha scritto: “Non dovrei, ma non riesco a smettere di ridere”. Gli episodi hanno anche alimentato discussioni sul protagonista delle espressioni volgari.

Prima di chiudere la trasmissione, Marco Liorni ha affrontato la questione, scusandosi con il pubblico per quanto accaduto: “È volata qualche parola di troppo, sconveniente. Chiedo scusa per chi si è sentito disturbato”. Nonostante le scuse del conduttore, l’episodio ha continuato a generare polemiche e a far parlare di sé, segnando il primo grande scivolone mediatico del 2025.

La vicenda evidenzia ancora una volta come anche i minimi errori, soprattutto durante dirette così seguite, possano avere un’eco enorme sui social, trasformandosi rapidamente in casi virali. Il Capodanno Rai 1 2025 resterà probabilmente impresso come un esempio di quanto sia sottile il confine tra intrattenimento e incidente, in un’epoca in cui nulla sfugge all’occhio attento del pubblico digitale.