Catania piange Bruno Arena, il motociclista morto sull’A18
Catania piange Bruno Arena, 40 anni, il motociclista vittima dell’incidente stradale che, ieri pomeriggio, poco prima delle 18, ha paralizzato l’autostrada Messina-Catania in direzione del capoluogo etneo.
All’altezza dello svincolo di Acireale lo scontro tra la moto Triumph sulla quale viaggiava Arena e una Citroen: le condizioni del motociclista sono apparse subito gravi.
Le terribili testimonianze su Facebook
Su Facebook, la testimonianza di chi era presente: “Sono passato pochi minuti dopo l’incidente, ho visto che messaggiavano, mi sono fermato e mi sono aggiunto all’infermiere acese che come me si era fermato, avevano appena sottratto da sotto l’auto il povero ragazzo, e insieme ad un medico facevano il massaggio cardiaco. Mi sono aggiunto dando il cambio ogni due minuti, insieme all’infermiere e l’altra ragazza, istruttrice blsd, scopro dopo. Si aggiunge un altro medico del Pronto soccorso del Cannizzaro, ma eravamo a mani vuote, le ambulanze non arrivavano, abbiamo dato l’anima per tenerlo in vita ma inutilmente. Poi le ambulanze, l’elicottero e quella telefonata della moglie a cui ha dovuto rispondere un agente della polizia stradale, ‘Signora purtroppo suo marito è morto’. Mi dispiace abbiamo fatto il possibile per 45 minuti ininterrottamente”.
Il cordoglio
“Una perdita enorme per la famiglia, per la moglie e i due figli, e per i tantissimi che lo conoscevano e che, in queste ore, stanno riempiendo le pagine dei social con post di cordoglio.
“Come si può morire a 40 anni?”, scrivono Valeria e Alessandro. “Perché un papà non può vedere crescere i propri figli? La vita a volte è crudele. Addio, eri un ragazzo, un marito e un papà meraviglioso”.
“Il tuo sorriso mancherà a tutti”, scrive Alessio. “Che dolore immenso per la famiglia”, aggiunge Laura.
Scioccanti le prime testimonianze di chi ha soccorso il motociclista subito dopo l’impatto. “Sono passato pochi minuti dopo l’incidente, ho visto che messaggiavano, mi sono fermato e mi sono aggiunto all’infermiere acese che come me si era fermato, avevano appena sottratto da sotto l’auto il povero ragazzo, e insieme ad un medico facevano il massaggio cardiaco, mi sono aggiunto dando il cambio ogni due minuti” – racconta Franco Ciccitto Grasso su Facebook.