L’obiettivo del Polo Sociale Integrato di Catania, presentato oggi presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Catania, è quello di garantire ai migranti, vittime o potenziali vittime di sfruttamento lavorativo, un accesso agevolato ai servizi e alle tutele previste dalla normativa vigente. L’assessore alla Famiglia, Politiche Sociali e Lavoro della Regione Siciliana, Nuccia Albano, ha dichiarato: “Il Polo offrirà un aiuto concreto ai migranti sfruttati nella provincia di Catania, non solo nel settore agricolo ma in ogni ambito lavorativo. Da questi poli partiranno tutte le iniziative per i prossimi anni.”
Gestito dall’Associazione Penelope Coordinamento Solidarietà Sociale, insieme al Centro Astalli Catania Odv, il Polo di Catania è uno dei nove previsti in tutta la Sicilia, nell’ambito del progetto Su.Pr.Eme. 2. Questa iniziativa è frutto di un lavoro di co-progettazione tra la Regione Siciliana e gli enti del terzo settore, con la Sicilia come capofila di un partenariato che include Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Nova Consorzio Nazionale per l’Innovazione.
Il progetto prevede tre sedi operative: una nella città di Catania e due in aree periferiche, rispettivamente a Scordia, nell’area calatina, e ad Adrano, nella Piana di Catania. Le sedi lavoreranno attraverso task force dedicate all’emersione e all’identificazione formale delle vittime di sfruttamento, fornendo accompagnamento legale nei percorsi di denuncia e regolarizzazione. Verranno attivati aiuti e doti personali per sostenere le vittime durante il processo di emersione e saranno offerti servizi di supporto sociale, sanitario, educativo e formativo. Inoltre, saranno attivati programmi di protezione sociale e accompagnamento all’autonomia sociale, abitativa e lavorativa.
L’iniziativa si inserisce in continuità con quanto già realizzato durante la prima edizione del programma Su.Pr.Eme. Italia, che ha ottenuto un importante riconoscimento come buona pratica durante la 21ª edizione della European Week of Regions and Cities, tenutasi a Bruxelles nell’ottobre del 2023.