Totò Cuffaro

Totò Cuffaro, segretario nazionale della Democrazia Cristiana, riflette con amarezza su chi in passato ha fatto dell’etica e della moralità un vessillo contro di lui, per poi perdere, nel tempo, il diritto di rivendicarle. “Ho dovuto, a volte con tristezza, prendere atto che persone che avevano issato nel passato il vessillo etico nei miei confronti e brandito contro di me la bandiera della moralità, essi stessi, nel tempo, questo diritto hanno perso cercando nell’oblio la loro difesa e, ahimè, nel silenzio tardivo, il loro ristoro”, dichiara Cuffaro.

L’ex presidente della Regione Siciliana parla di una sofferenza vissuta con pazienza e speranza, confidando nella propria coscienza e senza lasciarsi influenzare dai giudizi altrui. “Ho mantenuto la calma, ho atteso e attendo ancora, senza preoccuparmi delle ipocrite attenzioni, senza spazio per il risentimento, ma con la necessaria umiltà”, afferma, sottolineando la volontà di portare avanti le sue battaglie politiche con immutata passione.

Cuffaro riconosce con rammarico il mancato coinvolgimento, nel recente corso di formazione, di figure di spicco come l’ex presidente dell’Antimafia regionale e il capogruppo del PD, con cui ha condiviso per anni idee e valori. Un’assenza che per lui riflette il mutare dei tempi politici e il cambiamento che ne consegue.

Infine, il segretario della DC evidenzia come la storia di ciascuno sia segnata da verità difficili da cancellare e da pregiudizi effimeri, destinati a svanire. Un monito a chi, secondo lui, usa strumenti ormai logori per condizionare il dibattito politico, senza riuscire a intaccare la sua determinazione nel proseguire il cammino.