Etna dopo l’Eruzione di Ferragosto: disagi e polemiche sulle ricadute della cenere vulcanica
L’Etna, dopo l’ultimo evento eruttivo della notte di Ferragosto che ha interessato il Cratere Voragine con l’emissione di una grande fontana di lava e con una grande ricaduta di cenere su piano Vetore, Nicolosi e Ragalna, è tornato in fase di stasi. Questo evento ha causato disagi all’aeroporto di Catania, dove la situazione sta tornando gradualmente alla normalità.
Per molte comunità del Catanese, il Ferragosto appena trascorso è stato rovinato dagli effetti dannosi della cenere vulcanica proveniente dall’Etna. Questo problema, forse sottovalutato in altre zone dell’Isola, ha causato gravi problemi ai cittadini e alle amministrazioni.
Gaetano Galvagno, presidente dell’Assemblea regionale siciliana, dopo aver sentito il sindaco della Città Metropolitana di Catania Enrico Trantino, ha portato la questione all’attenzione del presidente della Regione Renato Schifani. Galvagno auspica che, nella prima manovra di assestamento del bilancio regionale, vengano reperiti i fondi necessari per fornire un aiuto concreto ai sindaci e a tutti quei siciliani costretti ad affrontare i disagi provocati dalla cenere.
Manlio Messina, vicecapogruppo vicario di Fratelli d’Italia alla Camera, dichiara che la questione della cenere vulcanica dell’Etna non dovrebbe essere considerata un’emergenza, ma una normalità, e come tale deve essere trattata. Messina interrogherà il Ministero delle Infrastrutture, l’Enav e l’Enac per capire se ci siano carenze nella gestione dello scalo aeroportuale. Inoltre, interrogherà il Ministero del Turismo per comprendere se intenda sostenere la città di Catania e il suo hinterland con una campagna mediatica che chiarisca come gli eventi legati all’Etna non siano catastrofici.
Infine, Giuseppe Guagliardi, presidente di Confambiente Catania, sottolinea che con la caduta copiosa della cenere dell’Etna si ritorna in emergenza. Guagliardi chiede perché si continua a chiedere alle aziende del settore igiene urbana di raccogliere l’imprevisto, affermando che pretendere dalle aziende che svolgono i servizi di igiene urbana la raccolta senza tariffazione è scorretto e immorale. Guagliardi conclude chiedendo un intervento della Protezione civile regionale e del ministro Musumeci per aiutare economicamente i Comuni.