Fontanarossa tra nuove rotte e grandi investimenti: l’aeroporto si prepara al futuro
L’aeroporto di Catania Fontanarossa è al centro di un grande progetto di espansione e potenziamento. Con il recente lancio del collegamento diretto con New York da parte di Delta Airlines, l’aeroporto si conferma un hub importante per le rotte intercontinentali. Nico Torrisi, amministratore delegato di Sac, spiega in un intervista questa mattina in edicola con il quotidiano La Sicilia, a firma di Mario Barresi, che Fontanarossa opera già voli verso destinazioni come Dubai, Abu Dhabi e Riad, e che la nuova pista, pur necessaria, non è l’urgenza attuale.
Le priorità, infatti, sono il miglioramento dei terminal e dei servizi, con investimenti già in corso. “Ogni volta che si entra a Fontanarossa si ha la sensazione di spazi insufficienti,” spiega Torrisi, che riconosce la necessità di ampliare le strutture per gestire i 12 milioni di passeggeri attesi nel 2024. Per far fronte a questa crescita, sono previsti numerosi interventi, tra cui il potenziamento del terminal A e l’ampliamento dell’area extra Schengen.
Una delle operazioni più significative è la demolizione controllata della vecchia aerostazione Morandi, ormai obsoleta e non adeguata alle normative moderne. Torrisi chiarisce che non si tratta solo di una questione di dimensioni, ma di conformità alle nuove esigenze tecniche. Questo intervento fa parte di una strategia più ampia per rispondere ai bisogni non solo attuali, ma anche futuri, considerando l’aumento del traffico aereo internazionale e il crescente interesse per la Sicilia orientale, con destinazioni come Catania, Siracusa, Ragusa e Taormina.
In questo contesto, Comiso, spesso visto come uno “scalo-cenerentola”, viene rilanciato con una delle offerte più ricche di sempre, grazie anche agli ingenti investimenti da parte del governo regionale. Comiso non è però considerato il backup di Fontanarossa, in quanto spesso le condizioni meteorologiche non permettono una gestione parallela durante le emergenze come le chiusure causate dalle eruzioni dell’Etna.
Torrisi affronta la questione della privatizzazione della Sac: spiega che il Consiglio di Amministrazione ha ricevuto un mandato unanime dall’assemblea dei soci per esplorare la possibilità di privatizzazione. Gli advisor incaricati presenteranno il lavoro svolto nelle prossime settimane, e una volta valutate le opzioni, il potenziale percorso sarà illustrato ai soci. Se l’assemblea darà il via libera, si procederà con la fase operativa della privatizzazione. Torrisi prevede che l’intero processo potrebbe concludersi entro la fine dell’anno, continuando comunque gli ingenti investimenti previsti, che nei prossimi anni trasformeranno Fontanarossa in un cantiere continuo.