Il Futuro delle Periferie Siciliane: Riscatto Sociale e Diritto alla Casa

Le periferie urbane in Sicilia sono diventate il simbolo di una profonda crisi sociale, un concentrato di disoccupazione, povertà, e isolamento che colpisce le fasce più vulnerabili della popolazione. Questi quartieri spesso mancano di servizi adeguati, spazi verdi, e strutture per la cultura e l’aggregazione. Secondo la Cgil Sicilia, intervenire su queste aree con programmi di rigenerazione urbana è essenziale per garantire un’esistenza dignitosa e per contrastare il crescente divario sociale.

Oggi a Catania, la Cgil ha tenuto la terza manifestazione della campagna “Cambiamo il futuro della Sicilia”, dove Angela Biondi, segretaria confederale della Cgil Sicilia, ha ribadito che la casa è un diritto fondamentale, una necessità per combattere la povertà e l’emarginazione. “I temi della casa e delle città verdi e sostenibili non trovano il giusto spazio nelle agende politiche nazionali e regionali, ma è essenziale che siano al centro delle priorità,” ha dichiarato Biondi.

In Sicilia, il 36,6% delle famiglie è a rischio di povertà. Il governo ha recentemente tagliato il fondo per il sostegno agli affitti, mentre la domanda di alloggi popolari e universitari supera di gran lunga l’offerta. Il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino, ha sottolineato che l’assenza di politiche abitative adeguate porterà a un aumento delle disuguaglianze sociali, relegando molti cittadini ai margini della partecipazione democratica.

Per fortuna, i fondi per la rigenerazione urbana esistono: tra il programma Pinqua, il Pui, il Pnrr e il Pon Metro Plus, ci sono più di 975 milioni di euro disponibili per le città metropolitane siciliane. Mannino e Biondi hanno promesso massima attenzione per garantire l’uso corretto di queste risorse, mentre Giusi Milazzo, segretaria generale del Sunia, ha sottolineato la necessità di evitare speculazioni edilizie, puntando invece sulla creazione di infrastrutture sociali e culturali.

Il segretario della Camera del Lavoro di Catania, Carmelo De Caudo, ha ricordato come il problema degli edifici abbandonati e dell’uso sregolato del cemento abbia aggravato la situazione: “A ogni temporale, Catania è inondata, mentre edifici vuoti rimangono inutilizzati. Questa è una situazione che il sindacato continua a sollevare con le istituzioni, purtroppo senza risultati concreti”.

La questione abitativa in Sicilia rimane critica, con un fabbisogno stimato di 30 mila alloggi popolari e oltre 2000 sfratti emessi solo nel 2023. La Cgil Sicilia chiede un intervento urgente per rispondere a questa emergenza e per sostenere le persone meno abbienti. “È cruciale che i progetti per città sostenibili e per la rigenerazione urbana vengano realizzati,” ha concluso Mannino, ricordando anche il Pnrr, che prevede 35 milioni di euro per migliorare le condizioni di alloggio dei migranti, tra i più vulnerabili della regione.

La rigenerazione delle periferie è una sfida cruciale per il riscatto sociale e per costruire un futuro migliore per tutti i siciliani.