Il Vescovo Raspanti al carcere minorile di Acireale: “Dio ascolta anche da una cella”
Un messaggio di speranza e vicinanza è stato portato dal Vescovo Antonino Raspanti all’Istituto Penale per Minorenni (IPM) di Acireale durante la sua recente visita. Il presule ha celebrato la Santa Messa con i giovani detenuti e impartito il sacramento della Confermazione a due ospiti della struttura di via Gozzano.
Ad accoglierlo c’erano il Dott. Raffaele Cutrone, Direttore Reggente dell’IPM, la Dirigente Alessandra Maria Rita Di Vita, Comandante della Polizia Penitenziaria, e Don Francesco Mazzoli, Cappellano del carcere. La celebrazione è stata arricchita dalla partecipazione della Comunità Giovanni XXIII di Santa Venerina, che ha animato l’evento con canti e preghiere.
Un messaggio di speranza per i giovani detenuti
Durante l’omelia, mons. Raspanti ha voluto incoraggiare i giovani detenuti a non perdere la speranza, ricordando che Dio è sempre presente, anche nei momenti più difficili. “Dio ascolta anche da una cella. Lui non abbandona nessuno e ci guida verso la possibilità di ricominciare,” ha sottolineato il vescovo, invitando i ragazzi a valorizzare i loro talenti e a vedere il perdono di Dio come un punto di partenza per una nuova vita.
Don Francesco Mazzoli ha aggiunto un toccante richiamo alla realtà di molti giovani immigrati presenti nell’IPM, ricordando le difficoltà e i pericoli che affrontano per arrivare in Italia. Ha mostrato una chitarra realizzata con le tavole dei barconi dei migranti, simbolo delle storie e delle vite dei ragazzi: “Il legno dei barconi porta il profumo della vostra esistenza e della vostra speranza. Preghiamo per chi è arrivato sano e salvo e per chi, purtroppo, ha perso la vita in mare.”
Un segno tangibile di vicinanza della Chiesa
La visita del vescovo è stata un momento di grande conforto per i giovani detenuti. Al termine della celebrazione, il Dott. Cutrone ha ringraziato mons. Raspanti per la sua presenza e per il messaggio di speranza e accoglienza: “Questa visita ha offerto ai nostri ospiti un importante momento di riflessione e di conforto.”
La Chiesa, attraverso gesti come questo, rinnova il suo impegno a farsi vicina a chi vive situazioni di sofferenza e marginalità, portando un messaggio di fede, speranza e possibilità di riscatto.