Inchiesta “Pandora”: le intercettazioni contestate nella segreteria politica
La prossima riunione della Giunta per le immunità parlamentari è fissata per martedì 5 novembre 2024, alle ore 13, con all’ordine del giorno, a quanto pare, l’esame della documentazione presentata da Valeria Sudano in relazione all’inchiesta “Pandora”. Quest’inchiesta coinvolge Luca Sammartino, ex vicepresidente della Regione Siciliana, e ha comportato intercettazioni ambientali nella segreteria politica di via Gabriele D’Annunzio a Catania, allora affittata dalla senatrice Sudano. Le indagini indicano che due carabinieri del nucleo di polizia giudiziaria della Procura avrebbero cercato di bonificare l’ufficio da eventuali dispositivi di ascolto.
A seguito di queste rivelazioni, Valeria Sudano, deputata della Lega, avrebbe fornito una documentazione alla Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari del Senato, affermando che tali intercettazioni, avvenute nella sua segreteria, avrebbero richiesto una preventiva autorizzazione della Camera di appartenenza, come stabilito dall’articolo 68 della Costituzione.
La Giunta, con il senatore Gianpietro Maffoni (FdI) come relatore, ha quindi avviato l’esame del caso. Qualora la Giunta sollevasse un conflitto di attribuzione, la questione potrebbe essere portata all’esame del Senato e, successivamente, alla Corte Costituzionale, con potenziali ripercussioni sull’ammissibilità delle intercettazioni nel processo programmato per marzo 2025.
Il Tribunale del Riesame di Catania si è pronunciato sull’istanza riguardante l’inutilizzabilità delle intercettazioni ambientali e delle registrazioni video effettuate nella segreteria di Valeria Sudano, presentata da Sammartino per contestare la sua sospensione di un anno dai pubblici uffici. Secondo il Tribunale, non è stata riscontrata alcuna violazione e le intercettazioni, insieme alle videoriprese ambientali, sono considerate pienamente utilizzabili. La decisione si basa su due precedenti sentenze della Corte Costituzionale e conferma l’interpretazione del gip, precisando che le intercettazioni autorizzate dal pm erano limitate alle conversazioni tra presenti.