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La Procura Distrettuale della Repubblica dispone misura cautelare perrapina

La Procura Distrettuale della Repubblica ha delegato la Polizia di Stato di Catania all’esecuzione di un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) del Tribunale di Catania, nei confronti di D.R.C. (classe 1995).

Secondo l’impostazione accusatoria accolta dal GIP – sulla base degli elementi indiziari attualmente disponibili in una fase processuale che non ha ancora permesso l’instaurazione del contraddittorio davanti al giudice – all’indagato vengono attribuiti i reati di tentata rapina aggravata e rapina aggravata. Resta ferma la presunzione di innocenza fino a condanna definitiva.

L’attività investigativa ha preso avvio in seguito a un episodio verificatosi la sera del 18 luglio 2024, quando due individui, travisati con caschi da motociclista e armati rispettivamente di una pistola e di un coltello con spranga in ferro, hanno tentato una rapina all’interno di un punto vendita Euronics. Tuttavia, il colpo non è stato portato a termine poiché i rapinatori non hanno trovato i cellulari iPhone, che sembravano essere il loro principale obiettivo.

Due giorni dopo, il 20 luglio 2024, un’analoga rapina è stata perpetrata ai danni di un altro punto vendita della stessa catena commerciale. In questa occasione, due soggetti armati di pistola hanno sottratto telefoni cellulari di varie marche, replicando le stesse modalità operative adottate nel tentativo fallito precedente.

Le indagini, coordinate dalla Procura e condotte dalla Sezione Contrasto al Crimine Diffuso della Squadra Mobile, hanno consentito di individuare l’indagato attraverso l’analisi delle immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza della zona. Gli accertamenti hanno inoltre portato al rinvenimento del motociclo utilizzato nei colpi e di indumenti compatibili con quelli indossati dagli autori dei reati, all’interno dell’abitazione dell’indagato.

Alla luce di questi elementi, il Pubblico Ministero titolare del fascicolo d’indagine ha richiesto l’applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, provvedimento accolto dal GIP ed eseguito con la traduzione dell’indagato presso la Casa Circondariale locale.

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Redazione