Morto in carcere Rosario Lombardo, ritenuto storico boss del clan Santapaola-Ercolano
Rosario Lombardo, noto boss catanese del clan Santapaola-Ercolano, è deceduto nel reparto detenuti del carcere di Milano all’età di 56 anni. Lombardo, conosciuto come “Saro u russu”, soffriva da tempo di una patologia cardiaca che lo aveva costretto agli arresti domiciliari per diversi anni. Tuttavia, nel 2023, a seguito di un aggravamento delle condizioni, era stato nuovamente trasferito in carcere. La notizia è riportata dal quotidiano La Sicilia in edicola oggi.
Figura di spicco nel panorama mafioso catanese, Lombardo era considerato un vero e proprio manager dello spaccio. Dai processi è emerso il suo ruolo centrale all’interno della famiglia Santapaola-Ercolano, dove fu uomo di fiducia di Daniele Nizza, altro uomo d’onore di Cosa nostra. Dopo l’arresto di Francesco Santapaola, Lombardo era salito ai vertici della cupola catanese, assumendo un ruolo di primo piano nella gestione delle piazze di spaccio nel quartiere di San Cristoforo.
La sua carriera criminale è stata confermata da diverse condanne definitive per reati di mafia, droga ed estorsione, nei processi Stella Polare, Ghost e Carthago 2.
Nel 2022, il nome di Lombardo riemerse nell’inchiesta Sangue Blu, che portò all’arresto dell’uomo d’onore Francesco Napoli, rappresentante della famiglia mafiosa. Nonostante il deterioramento delle sue condizioni di salute, Lombardo rimase un personaggio centrale fino alla fine. Il decesso è avvenuto la notte tra lunedì e martedì presso l’ospedale del carcere di Milano, dove era stato trasferito a causa dell’aggravarsi della sua malattia.