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Musumeci frena sull’autonomia: “non cedo la protezione civile, è questione di sicurezza nazionale”

Il ministro blocca la riforma leghista e avverte: “Non si possono delegare le emergenze alle Regioni”

«Sono un autonomista convinto, ma non su tutto. La Protezione Civile è una questione di sicurezza nazionale», lo dice il ministro Nello Musumeci in un’intervista rilasciata a Repubblica. Con queste parole decise, Musumeci mette un freno alla riforma che la Lega spinge con forza, mentre attraversa il metal detector della Camera. Nonostante i sensori impazziscano, Musumeci resta fermo nella sua posizione e risponde alle richieste dei governatori di centrodestra, come Luca Zaia e Alberto Cirio, che premono per ottenere maggiori poteri di gestione delle emergenze.

Quando gli viene chiesto se cederà alle Regioni le competenze sulla Protezione Civile, il ministro è chiaro: «La Protezione Civile è già una materia concorrente, gestita sia dallo Stato che dalle Regioni. Cos’altro c’è da delegare?», dichiara a Repubblica. Musumeci sottolinea che quello che doveva essere delegato è già stato trasferito, e aggiunge che è d’accordo solo sulla possibilità di far nominare alle Regioni un commissario ad hoc per le singole emergenze. Ma oltre questo, non si va.

La preoccupazione di Musumeci è legata ai costi e alla portata degli interventi necessari in caso di grandi calamità. «Se delegassimo tutto alle Regioni e poi ci fosse un terremoto, chi pagherebbe i miliardi necessari per gli aiuti? Lo Stato, ovviamente», afferma. Proprio per questo motivo, insiste, è fondamentale che la Protezione Civile rimanga sotto il controllo dello Stato.

Nonostante la riforma dell’autonomia differenziata sia stata votata dal governo, Musumeci sottolinea l’importanza di mantenere una certa prudenza quando si tratta di materie che riguardano la sicurezza nazionale. La riforma, varata in gran fretta per accontentare la Lega, è diventata oggetto di dubbi e problemi, ora evidenti, soprattutto dopo l’approvazione.

Tra le altre criticità emerse, c’è anche il commercio estero, un ambito su cui Antonio Tajani ha già espresso riserve, rifiutando di concedere piena libertà alle Regioni. E adesso è il turno di Musumeci, fedelissimo di Giorgia Meloni, a mettere il freno alla riforma sulla Protezione Civile.

Quando gli viene chiesto se ha comunicato questi dubbi a Roberto Calderoli, il ministro risponde di non averlo ancora fatto, perché prima è necessario aprire un dibattito in Consiglio dei Ministri. «Bisogna stabilire se vogliamo davvero decidere subito su materie come la Protezione Civile, che non sono incluse nei Livelli essenziali di prestazione (Lep), o se dobbiamo attendere la loro definizione», spiega a Repubblica.

Musumeci si dice favorevole ad aspettare prima di procedere, invitando i governatori a riflettere e non correre. Subito dopo questa dichiarazione, Musumeci si incontra nel cortile della Camera proprio con Calderoli per una lunga conversazione, mentre il leghista continua a consumare filtri della sua sigaretta elettronica.

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Redazione